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Soave

Elisa Molinarolo, l’atleta come un prodotto Doc: premiata per i suoi primati

Il sindaco Pressi l’ha premiata alla festa iconica della cittadina dove Elisa è cresciuta, facendola sfilare con la maglia azzurra fra uomini delle istituzioni in grisaglia, dietro alle majorette e davanti a sbandieratori e banda
Il tributo  Elisa Molinarolo con i genitori, sullo sfondo le autorità che l’hanno voluta premiare  FOTO PECORA
Il tributo Elisa Molinarolo con i genitori, sullo sfondo le autorità che l’hanno voluta premiare FOTO PECORA
Elisa Molinarolo premiata alla Festa dell'Uva (video Pecora)

La 95ª Festa dell’uva si ispira alla prima azzurra che si è qualificata a una finale mondiale di atletica leggera nel salto con l’asta. Come la sua concittadina Elisa Molinarolo, per promuovere il vino prodotto doc Soave punta ad alzare costantemente l’asticella. «Facciamo come ha fatto Elisa», dice il sindaco Matteo Pressi dalla scalinata di piazza Antenna dove ha radunato le autorità e, fra questi, anche l’ambasciatore del Vietnam in Italia Duong Hai Hung, «non berrà vino ma ha la qualità di un Recioto se agli iridati di Budapest ha saltato 4.65 migliorando il proprio primato di nove centimetri, e a Brescia qualche giorno dopo ha fatto 4.68».

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La sfilata

Pressi l’ha premiata alla festa iconica della cittadina dove Elisa è cresciuta, facendola sfilare con la maglia azzurra fra uomini delle istituzioni in grisaglia, dietro alle majorette e davanti a sbandieratori e banda. Le mancano solo cinque centimetri per raggiungere i Giochi di Parigi 2024.

«Però, se mi confermo a queste altezze credo di esserci nella squadra azzurra», dice mostrando fiducia nei suoi mezzi atletici. Mamma Antonietta e papà Virgilio, tra la folla, non nascondono che Elisa ha superato tante difficoltà. «Quando faceva ginnastica artistica ci chiedeva di andarla a prendere e voleva mollare. Lasciavamo passare un giorno ed era pronta a tornare ad allenarsi: era tenace. Dopo aver scoperto l’atletica e il salto in alto, si è divisa fra lavoro e sedute tecniche: l’amministrazione comunale precedente ha acquistato le aste che ai Giochi di Tokyo le erano state prestate».


Le Fiamme Oro

Se è arrivata a saltare 4.50 lo deve alle Fiamme Oro. «Entrandoci, ho potuto dedicarmi interamente agli allenamenti», dice Elisa. La riconoscenza della propria gente risale alla partecipazione olimpica di due anni fa, coi primi megaposter alle mura del castello. «Tornare a casa ed essere accolta così è meraviglioso. Ci tenevo ad esserci per ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine. Non voglio mettermi limiti, il minimo olimpico è 5 centimetri ma se ne arrivano 6 meglio ancora. Se mi avessero detto che avrei saltato 4.68 non ci avrei creduto. Sognare è gratis e mi piace farlo». 

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