Il «campetto del prete» di Vestenanova, abbandonato da quasi 10 anni, è ora una bella struttura polivalente, sicura e ospitale, dove i ragazzi potranno giocare a calcetto, basket, pallavolo o altro: una palestra all’aperto fra campanile, chiesa e materna. È stata un’impresa non facile e probabilmente irrealizzabile, se non ci fossero stati tanti volontari a riqualificare uno spazio di oltre 50 anni e che ha richiesto 26 mila euro solo per acquistare i materiali. Incredibile l’intervento della manodopera, costituita da squadre di tuttofare, fra i quali molti nonni: 30 uomini che hanno messo a disposizione del cantiere parrocchiale tempo e competenze, sommando ben mille ore di lavoro, che non sarebbe stato possibile retribuire.
Per l’acquisto dei materiali, invece, ci sono state donazioni di parrocchiani, offerte raccolte col Canto della Stella e il contributo della ex Cassa Rurale. I restanti 16mila euro sono arrivati dalle offerte in chiesa. La struttura dopo l’ammodernamento è irriconoscibile ed è grande la soddisfazione in parrocchia per l’opera ultimata in due anni: risale al 2020 l’idea di restituire ai ragazzi del paese un luogo di gioco e aggregazione che per generazioni era stato un ritrovo quotidiano. Realizzato negli anni Settanta, quand’era parroco don Attilio Benetti, il campetto era allo sfascio. Ora si vuole metterlo al più presto in funzione: «Dobbiamo dare una gestione adeguata in modo che i ragazzi possano riappropriarsi di uno spazio importante per la loro crescita, garantendo un utilizzo responsabile e sicuro».
Don Alessandro Scandola rilancia: «Si accettano proposte e suggerimenti per la gestione del campetto che avrà orari prestabiliti e accesso regolamentato. Cercheremo di collaborare anche con l’Associazione sportiva di Vestenanova con la quale si coopera già per il campo di Vestenavecchia».
I primi a rianimare il campetto, anche di sera, dice don Michele De Rossi, sono stati gli animatori e i ragazzi del Grest. «Gli interventi più difficili sono stati il posizionamento della scala di accesso, in ferro, e il rifacimento della recinzione con pali e rete elettrosaldata su muretti angusti e stretti fra campanile, chiesa e scuola dell’infanzia», spiega Ivano Corradini, economo della parrocchia.