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La tradizione

Santa Lucia è arrivata! La storia della «santa degli occhi» che porta i regali ai bambini

Per molti bambini Santa Lucia è sinonimo di regali: ecco da dove nasce la tradizione che si celebra fra il 12 e il 13 dicembre
Un'illustrazione di "La notte di Santa Lucia" di Sara Agostini
Un'illustrazione di "La notte di Santa Lucia" di Sara Agostini
Un'illustrazione di "La notte di Santa Lucia" di Sara Agostini
Un'illustrazione di "La notte di Santa Lucia" di Sara Agostini

Nella notte fra il 12 e il 13 dicembre nelle case dei bambini di alcune province italiane Santa Lucia porta regali e dolciumi.  La tradizione prende piede soprattutto a Brescia, Verona, Vicenza, Bergamo, Mantova, ma anche in Trentino, a Udine, nel Bellunese e in altre zone di Veneto, Emilia e Lombardia, oltre che in Scandinavia. E poi a Siracusa, in Sicilia, dove alla Santa è dedicata una Basilica.

La storia della Santa

Perché Siracusa? Perché fu lì che Lucia nacque, si ipotizza fra il 281 e il 283. Cresciuta in una famiglia nobile, rimase orfana di padre a cinque anni e, quando si ammalò anche la mamma, andò in pellegrinaggio al sepolcro di Sant'Agata a Catania dove, secondo la leggenda, Sant'Agata le apparve in sogno e le disse che la madre sarebbe guarita, cosa che avvenne effettivamente. Da lì decise di consacrare la propria vita ai bisognosi. Tutto però cambiò quando rifiutò un giovane che voleva sposarla: lui si offese per il suo rifiuto e la denunciò all'autorità in quanto cristiana, religione all'epoca fuorilegge.

Il 13 dicembre del 304 il prefetto Pascasio la catturò sperando di farla abiurare, ma lei non rinnegò la propria fede. Secondo la tradizione, a quel punto cercò di farla portare via, ma nessuno riusciva a spostarla e, quando provarono a bruciarla viva, le fiamme si aprirono senza toccarla. In quel momento Lucia si rivolse al prefetto: «Tu obbedisci a Cesare e io obbedisco a Dio». E Pascasio a quel punto le fece tagliare la gola.

Un'illustrazione di "La notte di Santa Lucia" di Sara Agostini
Un'illustrazione di "La notte di Santa Lucia" di Sara Agostini

Gli occhi di Lucia e i miracoli

Per tradizione Santa Lucia è la protettrice degli occhi e, secondo altre versioni della sua storia, fu lei stessa a strapparseli (secondo alcuni per darli a Pascasio, secondo altri per non vedere le brutture del mondo).

Le vengono attribuiti diversi miracoli: a Venezia (dove erano conservate le sue spoglie) nel 1200 un bambino avrebbe recuperato la vista dopo che la madre aveva pregato la Santa; a Siracusa nel 1600 il popolo la pregò durante una carestia e subito fece arrivare un bastimento carico di frumento e legumi.

Santa Lucia, i dolci e i regali

A Santa Lucia sono legati alcuni dolci (la cuccia, le pastefrolle, i lusserkatter svedesi), la festa dei buzzetti a Siracusa e i tradizionali mercatini di Verona. A Brescia la tradizione dei regali nasce da quando, durante una carestia, Santa Lucia, lasciò nottetempo sulle porte della città dei sacchi di grano, proprio nella notte fra il 12 e il 13 dicembre.

Secondo l'Enciclopedia Bresciana di don Antonio Fappani era usanza esporre scarpe vuote sui davanzali: "E' pia credenza nella buona fede de' ragazzi, che quella Santa con un certo suo alato asino celeste, svolazzi quella notte su pei balconi delle case e riempia di doni le scarpe che si trovano esposte, di ciambelle, di canditi e di confetti"

Ma perché la Santa porti loro dei doni, i bambini devono comportarsi bene e scrivere in una letterina i loro desideri.

La filastrocca

C'è anche una filastrocca diffusa in provincia: "Santa Lucia questa notte, viene giù dalle sue grotte, viene avanti pian pianino, si nasconde nel camino. Ma se sente brontolare, far capricci o bisticciare porta via tutti i doni lasciando cenere e carbone. E poi monta sopra il tetto, mentre noi andiamo a letto. E nel buio della notte fa ritorno alle sue grotte". 

La tradizione 

Secondo la tradizione nei giorni che precedono la ricorrenza, può capitare si sentire il campanellio di Lucia sempre accompagnata dal suo asinello che traina un carretto. La Santa che è cieca e ha un velo bianco in testa, secondo la credenza getta cenere negli occhi ai bambini che osano guardarla o che non vanno a dormire.

In ogni casa, inoltre, vengono preparati fieno e farina per l'asinello e biscotti e latte per Santa Lucia. Il mattino del 13 dicembre, poi, i bambini troveranno i piatti vuoti e la stanza piena di regali e di dolcetti. 

 

Riccardo Verzè e Marta Giansanti

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