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RONCÀ

Tre pecore predate dai lupi, la disperazione dei proprietari: «Per noi erano come cani»

Nel giro di 72 ore sono state uccise tutte: gli attacchi avvenuti a 300 metri di quota
Una delle tre pecore predate dai lupi
Una delle tre pecore predate dai lupi
Una delle tre pecore predate dai lupi
Una delle tre pecore predate dai lupi

Lupi in collina al confine tra la provincia di Verona e di Vicenza: lo hanno certificato ieri gli agenti della Polizia provinciale di Vicenza, veterinari e Guardie forestali di Arzignano, dopo l'autopsia delle pecore predate ad Agugliana di Montorso. Siamo al confine con la frazione roncadese di Santa Margherita, a 300 metri di quota, dove Roberta Longo (che abita in via San Nicolò) in 72 ore ha ritrovato nel bosco di proprietà le carcasse delle sue tre pecore brogne.

L'ultimo episodio alle 4 del mattino di ieri: «Le avevo da otto anni, prese per tenere pulito il bosco ma che vivevano in famiglia come se fossero cani. Stavano sempre insieme e mercoledì mattina ci siamo allarmati subito perché ne mancavano due: mio marito è corso nel bosco», racconta la donna, «ritrovando la prima carcassa poco dopo. La seconda l'ha ritrovata mio figlio il giorno dopo, completamente sbranata. Sono andata a dormire ma non ero tranquilla perché il recinto è a 10 metri da casa e la superstite aveva fatto capire di avere paura: per questo le avevamo improvvisato un box più solido in metallo. Alle 4 mi sono alzata e la pecora non c'era, siamo corsi nel bosco ritrovandola, mutilata e ancora calda, due chilometri più avanti».

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L'allarme scattato già mercoledì, ieri si è intensificato: «Ci sono stati avvistamenti recenti, a Vestenanova e sul Monte Calvarina, e calcolando che i lupi percorrono anche 40 chilometri al giorno è verosimile siano gli stessi. Veterinari e Polizia provinciale non hanno dubbi che si tratti di lupi per questo la carcassa è stata lasciata dov'era e la zona, abbondantemente segnata dall'urina degli animali a diverse distanze dalla preda, è stata circondata di fototrappole: è necessario capire in quali direzione si muovano questi animali, sono più d'uno perché li abbiamo sentiti correre nei boschi».

C'è il dispiacere, enorme, per ciò che è accaduto a tre animali a tutti gli effetti membri della famiglia ma, ora, a prevalere è la preoccupazione: «Il pericolo c'è, ed è nei centri abitati».

Paola Dalli Cani

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