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Roncà

Chiude l'unico panificio del paese, ma una coop sociale lo salva

Monscleda onlus dà lavoro a persone svantaggiate o con disabilità e ha rilevato il forno rilanciandolo con nuovi prodotti
Alice Baldo e Giorgia Cappelletti con le confezioni di biscotti di Monscleda onlus (foto Pecora)
Alice Baldo e Giorgia Cappelletti con le confezioni di biscotti di Monscleda onlus (foto Pecora)
Alice Baldo e Giorgia Cappelletti con le confezioni di biscotti di Monscleda onlus (foto Pecora)
Alice Baldo e Giorgia Cappelletti con le confezioni di biscotti di Monscleda onlus (foto Pecora)

L’unico panificio del paese chiude e una cooperativa sociale è pronta a metterci del suo per non far venir meno questo servizio essenziale: succede a Roncà dove, grazie a questo «salvataggio» la cooperativa sociale Monscleda Onlus ha mantenuto in paese un servizio essenziale (soprattutto per le aree collinari) e trovato in un colpo solo la vetrina e il punto vendita delle delizie di Impasti e TentAzioni. Si chiama così ciò che viene preparato con l’attività di ristorazione che passa dai piatti pronti che nascono nelle cucine del Monscleda daily care: al quartiere solidale in cui convivono il centro diurno per anziani Le Querce, la comunità alloggio Fuoric’entro, il centro occupazionale diurno L’Arcolaio coi tanti laboratori, e cinque alloggi di co-housing), funziona infatti una cucina con sette lavoratori (due dei quali svantaggiati) che prepara e fa consegnare ogni giorno 170 pasti per aziende ma anche persone sole.

 

Inserimento

«Alla cucina è affiancato un laboratorio artigianale specializzato nella produzione di pasta fresca ed altri prodotti destinati a privati, ristoranti e negozi di alimentari. Lo scopo», spiega Luigino Righetto, direttore della cooperativa giunta ai suoi 36 anni di età, «è favorire ed intraprendere percorsi di inserimento lavorativo a persone fragili o con disabilità». Ci si spartiscono i compiti e, per esempio, al confezionamento dei biscottoni ci pensano Alice Baldo e Giorgia Cappelletti, due ragazze con sindrome di down che potrebbero presto essere coinvolte in un progetto di inserimento lavorativo: c’è di mezzo una nuova pasta della quale cureranno pastorizzazione e confezionamento e che potrebbe diventare un’opportunità lavorativa.

Quel che si è iniziato al panificio e si vuole sviluppare acquistando un forno e passando alla produzione diretta del pane ha lo stesso obiettivo: «Quando il fornaio ha deciso di lasciare il punto vendita di Roncà, abbiamo preso in gestione il negozio, riallestendolo, continuando a vendere il suo pane e garantire la consegna ad una settantina di famiglie. Lo abbiamo fatto attraverso l’assunzione di due persone ma pensandolo come investimento su un nuovo progetto che possa rappresentare una nuova proposta, una nuova offerta e nuove opportunità per i ragazzi compatibilmente col loro profilo».

 

Offerta

Non secondaria è la «vetrina» che si può dare così ai prodotti Impasti e TentAzioni e che sarà integrata anche da quelli da banco tra le eccellenze veronesi per ampliare l’offerta a favore del paese. «Ciò che più ci interessa», ribadisce Righetto, «è mettere in campo attività che possano garantire continuità e sostenibilità così da poter rappresentare per molti ragazzi fragili un futuro certo e stabile da protagonisti».

La valorizzazione della persona e delle sue risorse, del resto, è il filo conduttore di tutte le attività del Monscleda daily care dove ci si prende cura valorizzando le abilità di ciascuno: si fa attraverso il laboratorio d’arte e quello della ceramica, quello di cucina e pasta fresca ma anche nella lavanderia che mette in fila 700 clienti l’anno e nel quale hanno trovato impiego tre lavoratori (due dei quali svantaggiati). Filosofia che guida l’attività di tutte le strutture e che riguarda quindi quanti ne usufruiscono, e cioè i 35 anziani delle Querce (15 gli operatori), i 27 utenti dell’Arcolaio (seguiti da una decina di operatori), i 20 ospiti del Fuoric’entro (13 operatori) come pure gli occupanti dei 5 alloggi roncadesi e dei due di Montecchia di Crosara dell’housing sociale.

Paola Dalli Cani

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