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rapporto Arpav

Raccolta differenziata, Verona in ritardo. Ecco la classifica dei Comuni

Verona non brilla. Ferrara ed Erbezzo i peggiori. I due Comuni montani sono all’ultimo posto della classifica regionale. La città invece è ferma al 53 per cento
Una signora alle prese con la raccolta differenziata. La pratica ha successo soprattutto in provincia
Una signora alle prese con la raccolta differenziata. La pratica ha successo soprattutto in provincia
Una signora alle prese con la raccolta differenziata. La pratica ha successo soprattutto in provincia
Una signora alle prese con la raccolta differenziata. La pratica ha successo soprattutto in provincia

Rifiuti urbani: nel Veronese le criticità non mancano. A dirlo è un rapporto che è stato pubblicato ieri, 27 novembre, dall’Agenzia regionale per l’ambiente.

Mentre in Veneto nel 2022 è stato registrato un calo del 2,9% della produzione complessiva degli scarti, stiamo parlando di 2.207.000 tonnellate in tutto, e del 2,4% di quella calcolata per ogni cittadino, che è risultata pari a 453 chili l’anno, nella nostra provincia rimangono dei ritardi significativi da colmare.

Il capoluogo

Il primo dato che balza agli occhi è sicuramente quello relativo alla città. A Verona la differenziazione degli scarti lo scorso anno si è fermata a quota 53,7%, mentre la media regionale è stata di 76,3. La produzione pro capite è risultata essere di 485 chilogrammi l’anno, di cui ben 227 non recuperabili.

Un dato, questo, che è quasi tre volte superiore agli 80 chili che costituiscono l’obiettivo da raggiungere secondo il piano regionale dei rifiuti.

La nostra città - dove le utenze sono per la stragrande maggioranza domestiche, quasi 122.000 su poco meno di 135.000 – ha una differenziata che risulta essere la meno efficace fra quelle di tutti i Comuni capoluogo del Veneto. Venezia è al 62,7%, Padova al 64,3, e Rovigo al 68,6. Vicenza è invece al 75,7 e Belluno e Treviso oltre l’86.

Quanto alla quota per cittadino di rifiuto non differenziato, fa peggio, seppur di poco, Venezia, con 233 chili, e non è molto lontana Padova, con 209.  Va detto, però, che i veronesi sono coloro che producono meno rifiuti, dopo Treviso e Belluno.
 

RACCOLTA DIFFERENZIATA A VERONA E PROVINCIA, QUI LA CLASSIFICA DEI COMUNI
 

La provincia scaligera

Ad estendere l’analisi all’ambito provinciale non è che la situazione migliori di molto. Nel 2022 la differenziazione nel Veronese è calata dello 0,6%, attestandosi al 71,9. Un dato in cui pesa fortemente il bacino cittadino. Ha fatto peggio solo Rovigo, con un 70,8% ottenuto, però, grazie ad un +1,7% rispetto al 2021. Di poco superiori Venezia, 72,1, e Padova, 73,8. Ben migliore la situazione di Vicenza, 78,1, per non parlare di Belluno, 84,8, e Treviso, 88,7.

L'obiettivo dell'84% entro il 2030

Il valore che dovrebbe essere raggiunto entro il 2030 è l’84%. Un obiettivo che appare realizzabile nel bacino Verona Sud, che è fra i più virtuosi del Veneto, con 80,2%, ed a cui può aspirare anche il Verona Nord, che è al 78,2.

Va detto, per completare il quadro, che la città produce 125.300 tonnellate di rifiuti, di cui ben 58.600 non vengono né riciclate né avviate a riuso, mentre il bacino Verona Nord conta 209.600 tonnellate di scarti, di cui 47.000 non recuperati, pari 111 chili pro-capite, ed Verona Sud raccoglie 110.200 tonnellate di cui solo 19.800 residue. In quest’ultimo caso si tratta di 80 chilogrammi per cittadino. Un dato che in tutta la regione è migliore solo nel Trevigiano e nel Bellunese.

I Comuni scaligeri più virtuosi

Non manca di far emergere situazioni interessanti l’andare a spulciare i dati relativi ai Comuni della provincia: 35 delle 58 municipalità che fanno parte del bacino Verona Nord hanno superato il 65% della differenziata, obiettivo che era stato fissato a livello nazionale nel 2012, e 13 hanno scavalcato la quota 84 dettata dall’ultimo piano regionale.

Si tratta di Fumane, 90,7, Marano, 89,3, Sommacampagna, 88,8, Cerro e Grezzana, 87,8, Sant’Ambrogio, 87, 6, Dolcé, 86,9, Negrar, 86,7, Pescantina, 85,6, San Pietro in Cariano, 85,2 Montecchia, 85,1, Vestenanova, 85 e San Giovanni Ilarione, 84,9. Di questo ambito, però, fanno parte anche i due paesi che hanno la percentuale di differenziazione secondo Arpav più bassa, e di molto, non solo del Veronese, ma dell’intero Veneto.

I Comuni «bocciati»

Si tratta di Ferrara di Monte Baldo, 27,2, ed Erbezzo, 26,9.

Nel suo complesso, il bacino dei tre veronesi con i dati migliori è il Verona Sud. Dei suoi 39 Comuni quasi il 40% è sopra quota 84% di differenziata. Stiamo parlando di Palù, 87,4, Erbé, 87,1, Concamarise, 86,6, Salizzole, 86,2, Sorgà, 86,1, Ronco, 86, San Pietro di Morubio, 85,7, Vigasio, 85,1, Isola Rizza, 85, Roverchiara, 84,6, Casaleone e Oppeano, 84,5, Gazzo, 84,3, Isola della Scala e Trevenzuolo, 84,2. Degli altri 24, 17 sono fra il 74 e l’80 per cento e gli altri 7 sono sopra l’80. 

Luca Fiorin

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