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LA processione

Il Nagar kirtan raduna migliaia di sikh per le strade di San Bonifacio

di Paola Dalli Cani
In processione il Guru Granth Sahib, il libro sacro dei Sikh
La processione Sikh a San Bonifacio
La processione Sikh a San Bonifacio
Processione sikh 2024 a San Bonifacio (Pecora)

Una comunità nella comunità: è quella dei Sikh che oggi (sabato 4 maggio) a San Bonifacio, si è ritrovata per la celebrazione della festa sacra del Nagar kirtan

Fraternità, uguaglianza e pace il senso profondo della celebrazione che per l’ottavo anno ha pacificamente invaso e riempito di colore le strade di San Bonifacio.

In migliaia si sono dati appuntamento per accompagnare in processione il Guru Granth Sahib, il libro sacro dei Sikh che viene considerato l’incarnazione dell’ultimo Guru dopo Guru Gobind Singh (decimo e ultimo Guru che nel 1699 fondò il Khalsa panth, cioè l’ordine dei “puri”, come dire i Sikh). Fraternità ed uguaglianza, come detto, sono i valori che la celebrazione, diventata nel tempo la festa che appartiene a tutti i popoli, porta con sé: se per un verso rievoca la nascita del sikhismo, dall’altra celebra l’eliminazione del sistema delle caste attuata anche riconducendosi ad un’unica grande famiglia, quella dei Singh, appunto.

Processione sikh 2024 a San Bonifacio (Pecora)

Da otto anni, come si diceva, il Gurudwara (centro di preghiera) Guru Nanak di via Ritonda, al quale fanno riferimento non meno di 5 mila fedeli distribuiti nel veronese, nell’Ovest vicentino ma anche del mantovano e nel reggiano, organizza la grande celebrazione del Nagar kirtan in occasione della quale la Parola (Kirtan) viene portata nei quartieri e nei luoghi di vita delle persone (Nagar).

Ciò avviene a passo lento, in un’orazione continua, con i sevadar che procedendo all’indietro (per non dargli le spalle) puliscono le strade prima del passaggio del libro sacro (che è issato su un enorme bilico vestito con tessuti sontuosi), con la scorta dei Panji Piyare (i cinque armati) e delle spettacolari coreografie del Gatka (l’arte marziale indiana nota anche come la danza delle spade). In migliaia seguono la processione indossando i coloratissimi abiti tradizionali, a partire dai preziosi Punjabi suit delle donne, ed i turbanti i cui colori costituiscono un linguaggio parallelo. Festa di fratellanza e di solidarietà concreta, quella della comunità Sikh, che in questa occasione è generosa tanto nel proporre a chi partecipa la propria tradizione gastronomica (dalla gustosa Samosa, cioè i fagottini ripieni di patate, al milkshake latte e mango fino alla macedonia in cui convive il dolce ed il salato ) quanto nel raccogliere fondi per le famiglie della comunità che attraversano momenti di difficoltà.

Una celebrazione vissuta con enorme devozione dai Sikh e con rispettosa curiosità dai sambonifacesi, affollatissima ma altrettanto ordinata grazie al servizio d’ordine, al grande lavoro della Polizia locale e alla collaborazione con l’Associazione nazionale carabinieri ed il Comitato Est veronese della Croce rossa italiana tuffati per qualche ora nei colori e nei profumi del Punjab. 

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