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Pericolo di piene
della Prognella,
subito i progetti

Tronchi e fogliamo trascinati dal torrente Prognella insieme a numerosi altri detriti poche settimane fa
Tronchi e fogliamo trascinati dal torrente Prognella insieme a numerosi altri detriti poche settimane fa
Tronchi e fogliamo trascinati dal torrente Prognella insieme a numerosi altri detriti poche settimane fa
Tronchi e fogliamo trascinati dal torrente Prognella insieme a numerosi altri detriti poche settimane fa

«Per la messa in sicurezza della Prognella sono a disposizione altri un milione e seicenteomila euro da parte della Regione Veneto»: è il dato di partenza fornito dall’ingegner Umberto Anti, direttore del Servizio difesa idrogeologica e forestale di Verona, nella conferenza stampa dedicata alla sicurezza del torrente Mezzane tenutasi in municipio a San Pietro di Lavagno alla presenza di tanti cittadini, dei sindaci di Lavagno e Caldiero e degli enti che hanno competenza sul torrente Mezzane: il Dipartimento difesa del suolo e foreste, sezione di bacino Adige-Po di Verona, il Consorzio Alta Pianura Veneta e Veneto strade per il ponte della Strada Regionale 11 a Vago sotto cui l’acqua scorre.

«Questi soldi si potranno spendere dietro presentazione di progetti concreti e operativi. Per questo occorre agire bene, ma anche in fretta per non lasciarceli sfuggire».

Proprio al raggiungimento di questo importante obiettivo, il Dipartimento difesa del suolo e foreste, competente per la zona collinare della Prognella, cioè della parte alta del territorio di Mezzane verso la Lessinia, e il Consorzio Alta Pianura Veneta competente per il tratto rimanente del torrente, escluso il ponte già citato, hanno stretto nel mese scorso un accordo di collaborazione per lavorare in sinergia attorno ai tre problemi urgenti che presenta la Prognella: il primo è la realizzazione della briglia filtrante a pettine capace di trattenere il legname che finisce nel letto del torrente in collina; il secondo è la ristrutturazione del ponte a due arcate con pilastro centrale, ottimo per creare una barriera al deflusso regolare dell’acqua, in cui la Prognella scorre a Vago sotto la Strada Regionale 11; il terzo sono il consolidamento e il rifacimento degli argini usurati dal tempo.

Per completare i progetti necessari, anche grazie alla disponibilità garantita dall’avvocato Roberto Turri, presidente di Veneto Strade che ha già provveduto a realizzare un piano di risistemazione del ponte, ci vorranno, secondo l’ingegner Anti, almeno altri due mesi e le opere potranno iniziare nel prossimo autunno.

«NON È NECESSARIO alcun lavoro nuovo per quel ponte», ha ribadito Piergiogio Zago, tenendo in mano l’incartamento che certificherebbe la sua dichiarazione, «perché esiste già una via studiata nel passato attraverso la quale sarebbe possibile aiutare l’ acqua a defluire quando il ponte non è in grado di assolvere in maniera adeguata al proprio compito. Basterebbe poter rimetterla in funzione quando serve».

«Se questa via già esiste davvero e può assolvere a questo compito, va ripristinata nella sua funzionalità. Questo sempre che la spesa per il suo ripristino funzionale risulti inferiore a quella che si incontrerebbe attuando altre soluzioni», gli ha risposto conciliante l’ingegner Anti.

«La barriera filtrante a pettine per trattenere il legname presente nell’acqua della Prognella», ha spiegato il suo progettista, Alessandro De Giuli del Servizio forestale regionale di Verona, che ha già provveduto a realizzare quella sul torrente Squaranto, simile per caratteristiche al Mezzane, «sarà attuata nella località Sul Vago più in alto del paese di Mezzane di Sotto. Una barriera filtrante di otto metri di lunghezza con denti in ferro, più delle sponde parte per parte e con a disposizione un bacino sufficientemente ampio in cui fermare i tronchi senza una diga che impedisca il regolare deflusso dell’acqua».

«Una volta realizzate queste opere», ha chiesto Giovanni Gemma, presidente dell’Organizzazione dei volontari civili (Ovc), «possiamo noi cittadini star davvero tranquilli o dobbiamo continuare a scendere in piazza perché vengano fatte le opere necessarie?».

«Nessuno può garantire la certezza matematica. Ma noi operiamo con tutto il nostro impegno per dare maggior sicurezza ai cittadini».

«Ad essi», ha aggiunto il presidente del Consorzio Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, «vorrei chiedere di avere più senso civico nell’evitare che la Prognella diventi una discarica a cielo aperto di rifiuti, come troppo spesso si vede».

«Alcuni importanti lavori per la messa in sicurezza della Prognella», ha voluto precisare Simone Albi, sindaco di Lavagno, riprendendo un concetto espresso anche dal suo omologo Giovanni Molinaroli, sindaco di Caldiero, «già sono stati fatti. Il Consorzio Alta pianura è già intervenuto spendendo circa settecentomila euro per il recupero funzionale dell’alveo e la realizzazione di un sistema di gestione e controllo delle potenziali esondazioni. Un altro 1.160.000 euro lo ha stanziato la Regione stabilendo le priorità attuative da realizzare a stralci successivi: già pronti quello che interessa la località villa Erbice (duecentomila euro) e l’altro di quattrocentomila euro nel paese di Mezzane di Sotto. I progetti saranno attuati entro l’anno in corso. Ma devo sottolineare che le opere realizzate finora e quelle che verranno sono eseguite perché veramente indispensabili e necessarie e non perché qualcuno scende in piazza a protestare».

Giuseppe Corrà

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