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Il viaggio

In mongolfiera valicano le Alpi e atterrano vicino alle mura di Soave

di Zeno Martini
A monitorare l’atterraggio anche la polizia locale
La mongolfiera atterrata a Soave
La mongolfiera atterrata a Soave
La mongolfiera atterrata a Soave
La mongolfiera atterrata a Soave

Che Soave sia meta turistica è cosa nota. Altrettanto noto è che sia zona di sviluppo del turismo slow, in primis in sella alle bici. 
Decisamente meno usuale, invece, è vedere atterrare una mongolfiera a ridosso delle mura.

È successo martedì. Sette turisti tedeschi, partiti di buon mattino dalla cittadina di Füssen, sulle Prealpi bavaresi, per arrivare a visitare il castello volteggiando sopra le Alpi e nei cieli veronesi, sono atterrati poco dopo le 16 con il loro sgargiante pallone verde. Il gruppo di bavaresi, alcuni pensionati, ha percorso in poco più di nove ore i 250 chilometri che separano la città da Soave, atterrando a pochi metri dal Tramigna e via Mere, per la gioia e lo stupore dei tanti bambini e dei loro genitori che erano al parco giochi.

Chi sono le persone atterrate a Soave

Appena scesi, Johanna, Dominik, Uli, Marian, Tille, Sigfrid e Gunther - quest’ultimo il pilota - sono stati accolti dal sindaco Matteo Pressi, oltre che da tanti curiosi. Spiega Pressi: «Il gruppo aveva comunicato il desiderio di far tappa a Soave, durante un viaggio nel Triveneto. La concreta possibilità di atterrare qui è dipesa dal vento. Hanno gestito la discesa senza alcun problema. Il collegamento con loro, oltre che da un sistema internet satellitare e gps, è stato garantito via radio».

A monitorare l’atterraggio anche la polizia locale. Appena sceso dalla mongolfiera,il gruppo ha mostrato le foto scattate dall’alto del castello e delle colline. Molti i bambini che con i genitori hanno scattato foto ricordo. I turisti si sono concessi qualche ora per visitare il territorio di Soave, lasciandosi affascinare anche dalle cantine, prima di riprendere quota. Ha raccontato il pilota Gunther: «Alle altezze che percorriamo le temperature sono vicine allo zero, usiamo abbigliamento pesante da montagna e un buon bicchiere di Soave non può che ristorarci prima di riprendere il volo».

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La traversata delle alpi in mongolfiera

La traversata delle Alpi, racconta Uli, non è semplice: «In alcuni momenti servono le bombole d’ossigeno, trovandoci a superare i quattro - cinque mila metri di altitudine. Ma questo piccolo disagio viene compensato dalla meraviglia del panorama». Soddisfatto della bella occasione di mostrare il funzionamento di una mongolfiera ai bambini, Pressi si è concesso alcune battute: «Di turisti qui ne vediamo tanti e arrivano nei modi più disparati. Dai giovani in autostop, ai patiti della bici che macinano centinaia di chilometri per raggiungerci, handbike e camminatori. Ma un gruppo in mongolfiera non mi era mai capitato».

In realtà questo tipo di turismo in Austria e Germania si sta diffondendo. «Ne abbiamo avuto prova la scorsa settimana, quando come Comune abbiamo partecipato alla Borsa Internazionale del Turismo alla Fiera di Milano».

 

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