<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
san martino buon albergo

Ladri in casa all’ora di cena, paura per due anziani: «Ho alzato la tapparella e me li sono trovati davanti»

I coniugi 70enni stavano cenando quando hanno sentito dei forti botti agli infissi. Si sono trovati di fronte due intrusi
La palazzina presa di mira dai ladri FOTO PECORA
La palazzina presa di mira dai ladri FOTO PECORA
La palazzina presa di mira dai ladri FOTO PECORA
La palazzina presa di mira dai ladri FOTO PECORA

Quando ha alzato la tapparella nell’ex cameretta dei figli, si è trovato davanti i ladri che avevano già forzato la serratura del doppiovetro. A dividere l’anziano dai malviventi restava soltanto il cristallo della portafinestra interna del poggiolo al primo piano.

«Ero terrorizzato. Meno male che sono scappati, altrimenti chissà cosa sarebbe potuto succederci se avessero messo piede in casa», commenta il settantenne che, poco prima, stava cenando dall’altra parte del’abitazione assieme alla moglie. «Erano in due, giovani, agilissimi, perché, mentre fuggivano, hanno scavalcato facilmente la recinzione mia e quella del mio vicino», aggiunge il pensionato.

La coppia ha informato il figlio. «Ma non ancora nostra figlia, perché si sarebbe preoccupata eccessivamente. Entrambi abitano altrove», aggiungono gli anziani.

Serata di paura

È successo venerdì 8 marzo, alle 21.30, in uno dei palazzi del popoloso quartiere di Borgo della Vittoria che si affaccia sull’ex statale 11, in prossimità della rotonda che porta al cavalcavia della zona industriale.

I coniugi, mentre stavano conversando in tutta tranquillità seduti a tavola sono stati scossi improvvisamente da un «botto» all’altezza della finestra della cucina che dà sul giardino, sul fronte dell’appartamento rivolto verso la strada. Tuttavia, non hanno dato troppa importanza al fatto. Avrebbe potuto essere un rumore qualsiasi.

A distanza di qualche minuto, però, hanno sentito un rumore analogo provenire dal retro dell’edificio. A quel punto, la moglie ha suggerito al marito di controllare gli infissi perché, con tutta probabilità, si erano dimenticati di chiuderne almeno uno, nonostante ci fosse maltempo. Uno dei serramenti stava evidentemente sbattendo contro il muro dell’abitazione.

Il marito si è immediatamente diretto alla portafinestra dell'ex cameretta dei figli, poiché, in passato, i ladri avevano già derubato la coppia, finchè quest'ultima era fuori casa, mettendo tutto sottosopra.

Brutta sorpresa

Appena terminato di sollevare l'avvolgibile, il settantenne è sobbalzato alla vista delle sagome dei due intrusi. Lo spavento l'ha paralizzato, sebbene di mezzo ci fosse ancora una vetrata. Neppure i malviventi, verosimilmente, si aspettavano di trovare i proprietari all'interno dell'appartamento.

«L'iniziale colpo nelle vicinanze della finestra della cucina, che aveva anch'essa la tapparella completamente abbassata, era stato dato forse dai ladri con l'intenzione di verificare se fossimo o meno in casa», osservano i pensionati. «Non sentendo movimenti e risposte immediate o comunque con un po' di ritardo, hanno concluso che fossimo assenti. Così hanno raggiunto la parte posteriore del fabbricato, che è al buio, a differenza del giardino che, al passaggio delle persone, si illumina automaticamente. Difatti, dopo l'accaduto, quando abbiamo alzato la tapparella della finestra della cucina, abbiamo constatato che le luci esterne erano effettivamente accese».

La fuga

Gli intrusi, anche se protetti in qualche modo dalla siepe della recinzione che costeggia il marciapiede sull'ex statale 11, temevano di essere notati nello spazio verde dagli altri residenti nella palazzina. «Siamo ancora agitati per quanto avvenuto», confidano i coniugi, «non abbiamo ancora denunciato il tentativo di furto ai carabinieri».

É bene ricordare che le forze dell'ordine raccomandano, per quanto traumatizzati si possa essere, di recarsi nelle caserme, altrimenti risultano meno effrazioni di quante ne avvengano effettivamente, rendendo più difficoltose le indagini. Un invito che i militari ripetono in ogni assemblea pubblica in cui si parla di sicurezza.

Stefano Caniato

Suggerimenti