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Il vinificare
del passato
Incontro
al Forte

Oggi, alle 15.30, la professoressa Maria Grazia Belli, con Raffaele Favatà e Sergio Danzi, presenteranno «Gli attrezzi agricoli fra l’800 e la prima metà del ‘900 usati per la coltivazione della vite e per vinificare». È anche una buona occasione per conoscere il Forte San Briccio. Alla vita ed agli attrezzi del mondo agricolo di ieri, infatti, al Forte San Briccio si sta lavorando per ripristinare il museo già esistente, realizzato e curato dall’Associazione culturale di Lavagno, guidata da Lino Pasetto, e che era molto apprezzato dai visitatori. Poi il forte è stato abbandonato fino a quando, tre anni fa, il Demanio militare l’ha ceduto gratuitamente al Comune perché lo faccia rivivere e lo riapra alla comunità. È proprio questo il lavoro che con assiduità e continuità sta attuando l’associazione «All’ombra del forte» a cui il Comune ha demandato l’incarico di realizzare quanto chiesto dal Demanio al momento della cessione del manufatto che fu costruito dall’esercito italiano tra il 1882 ed il 1888.

«Tra i nostri obiettivi a breve scadenza», conferma Maria Grazia Belli, presidente dell’associazione, «c’è anche quello di ridare vita e lustro al museo della vita contadina recuperando gli attrezzi ancora presenti nel forte ed arricchendo la collezione sfuggita al saccheggio ed ai furti avvenuti nel periodo in cui questo gigante di pietra era abbandonato a se stesso».G.C.

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