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San Bonifacio

Ha un malore per strada e rischia di morire, la polizia locale la salva. «Grazie, siete stati la mano di Dio»

Le ambulanze erano tutte impegnate, i vigili la portano in ospedale con la loro auto. Ora sta bene
Il comandante Di Carlo con gli agenti Zanuso e Ragazzini (Diennefoto)
Il comandante Di Carlo con gli agenti Zanuso e Ragazzini (Diennefoto)
Il comandante Di Carlo con gli agenti Zanuso e Ragazzini (Diennefoto)
Il comandante Di Carlo con gli agenti Zanuso e Ragazzini (Diennefoto)

L’auto della Polizia locale si trasforma in ambulanza: comandante e agenti della Polizia locale di San Bonifacio salvano così la vita ad una cinquantenne colpita da trombo coronarico. È successo la mattina del 7 marzo, ma per raccontare questo salvataggio tutti i protagonisti hanno voluto attendere che le condizioni di Alina Izabela Erodi, la donna soccorsa, si stabilizzassero.

«Loro sono più che miei fratelli: hanno rischiato tanto per soccorrermi, e se non avessero accettato quel rischio e quell’enorme responsabilità io ora non sarei qui. Tutti devono sapere chi sono», le parole di Alina.

 

L'allarme

Tutto è successo il 7 marzo, cinque giorni prima che la donna, in Italia da vent’anni, fosse sottoposta ad un elettrocardiogramma prenotato per far chiarezza su un frequente dolore toracico: «Quella mattina, attorno alle 12,30, stavo rientrando verso casa quando ho sentito dolore al petto e al braccio sinistro e le forze che venivano meno. Ho raggiunto questa panchina», racconta al parco Sandri, «sperando che passasse. In realtà stavo sempre peggio ma fortunatamente dopo poco mi è passata accanto una signora alla quale ho chiesto di chiamare un’ambulanza. Le sarò sembrata una drogata», racconta la donna, «perché ha tirato dritto salvo tornare indietro assieme a due donne che avevano assistito alla scena e l’avevano redarguita».

 

La decisione

Qualcuno chiama il 118, qualcun altro suona al vicino comando della Polizia locale: «Ero in ufficio, sono uscito subito», racconta il comandante Vincenzo Di Carlo, «raggiunto poi dagli agenti Ingrid Ragazzini e Luca Zanuso. La signora non riusciva a parlare: i colleghi cercano di tranquillizzarla, io richiamo il 118 scoprendo però che le ambulanze di zona erano tutte impegnate in altri interventi e ne era partita una da Isola Rizza».

Gli agenti non hanno dubbi: senza un intervento immediato, la donna rischia la vita, a due passi dall’ospedale Fracastoro. «Avevo la vista annebbiata, pensavo solo tic...tac è finita: ricordo una voce che, concitata, al telefono gridava mi permetti di portarla? perchè sennò questa donna muore qua!», racconta Alina.

 

Soccorso

La macchina della Polizia locale viene portata davanti alla panchina: «Non so come ma mi ritrovo sul sedile posteriore: Ingrid mi tiene la mano e mi parla nella mia lingua (il marito dell’agente è nato in Romania, ndr), mi sono sentita più tranquilla», dice Alina. Poi ricordi vaghi: «Tanti camici bianchi attorno, qualcuno che dice che sono mezza morta, io nell’ambulanza che corre verso l’ospedale di Legnago: come su quella panchina, al pronto soccorso, in ambulanza ed entrando in sala operatoria ho pensato fosse il mio momento. Ho provato a recitare un Padre Nostro, non riuscivo nemmeno a fare quello: ho chiesto a Dio di aver cura della mia famiglia».

Alina entra immediatamente in sala operatoria, poi tre giorni in rianimazione e, infine, quattro in Cardiologia al Fracastoro: dal pronto soccorso un medico chiama il Comando per ringraziare perché quel soccorso ha evitato alla donna serissime conseguenze. Dimessa giovedì pomeriggio, ieri mattina Alina si è presentata al comando: «Oggi il cuore funziona al 50 per cento ma in un posto speciale ci sono queste tre persone», parole mischiate a lacrime ed abbracci, «forse quello che è successo è un’opportunità che mi viene data per fare qualcosa per gli altri nel tempo che resta, magari mettendomi a disposizione di qualche associazione per tradurre la mia lingua. Sono certa che devo a loro la mia vita», l’ultimo commosso abbraccio, «la loro mano è stata mandata da Dio».

Paola Dalli Cani

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