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Indagini dopo la notte criminale a San Bonifacio

Sette furgoni e cinque auto rubati per il colpo con blocco stradale. Identica regia nel comasco 24 ore dopo

I carabinieri impegnati il 19 con sei pattuglie, la refurtiva è stata abbandonata durante la fuga. Coinvolti 12 uomini
La processione di carri attrezzi con le auto e furgoni rubati, riconsegnati ai proprietari e (a destra) il blocco del traffico realizzato dai malviventi per eseguire il furto
La processione di carri attrezzi con le auto e furgoni rubati, riconsegnati ai proprietari e (a destra) il blocco del traffico realizzato dai malviventi per eseguire il furto
Furto alla Nippon Express, la riconsegna dei mezzi ai proprietari

Dodici mezzi utilizzati tra furgoni e automobili, almeno altrettanti malviventi, sei pattuglie (con 12 militari) intervenute sul posto da due province e un carico di refurtiva di beni di lusso per un notevole valore, per quanto non ancora quantificato, recuperato a poca distanza dalla ditta svaligiata: sono questi i numeri del furto, andato a segno e poi sventato dai carabinieri all’alba di martedì 19 marzo a San Bonifacio.

Si è da poco conclusa l’articolata attività con la quale i carabinieri della Compagnia di San Bonifacio hanno riconsegnato ai legittimi proprietari i sette furgoni e le cinque autovetture che nelle ore precedenti al tentativo di furto ai danni della Nippon Express erano stati rubati per la maggior parte nella zona, in alcuni casi utilizzati prima ancora che i proprietari si accorgessero del furto del proprio mezzo.

Alcuni, a Locara e a Gambellara, hanno scoperto soltanto al mattino che un’auto e un furgone erano stati presi di mira nel corso della notte dalla banda che, tuttavia, li aveva solo danneggiati nel tentativo di rubarli. Difficile, data la diffusa presenza di rilevatori targa system in tutta la zona, per i malviventi pensare di agire con troppo anticipo, avrebbero altrimenti rischiato di essere intercettati nelle fasi di preparazione del colpo.

La banda e il blocco stradale nella notte

Se in quella notte sono stati messi in mezzo alla strada 12 mezzi per isolare un lungo tratto della regionale 11 (quello su cui in località Ritonda si affaccia il capannone della multinazionale della logistica), come minimo la banda doveva essere composta da 12 persone.

Sono stati collocati cinque furgoni a chiudere sia a Est che a Ovest la regionale 11, auto lungo le strade alternative secondarie (compresi i sottopassi al ponte della Rezzina e al ponte del vecchio trenino a Monteforte d’Alpone); è stata individuata una via di fuga nelle campagne di San Vito, tra Monteforte e San Bonifacio, con agevole collegamento all’autostrada.

Vanno contati poi i mezzi utilizzati per abbattere i cancelli di ingresso della ditta e quello con cui, una volta caricato, i malviventi si sono dati alla fuga anche se alla fine hanno dovuto abbandonarlo, con tutta la refurtiva a bordo, dopo essersi schiantati durante l’inseguimento dei carabinieri.

Le pattuglie

Sei le pattuglie in campo coordinate dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di San Bonifacio, i primi ad arrivare sul posto quando ancora i malviventi stavano razziando il magazzino: si tratta di quattro pattuglie della Compagnia di San Bonifacio e di due arrivate in rinforzo dalla Compagnia di Vicenza e di Valdagno.

La fuga

I ladri si sono volatilizzati. Si tratta evidentemente di professionisti: hanno studiato nel dettaglio tutta l’area, perché solo così è possibile scoprire i collegamenti viabilistici secondari; hanno adottato modalità di azione, precise e sincronizzate, capaci di tener conto anche delle strategie di fuga se butta male, come alla fine è stato il caso.

Fantasmi capaci di sparire e di preparare lo stesso identico scenario solo 24 ore più tardi, a 200 chilometri a ovest di San Bonifacio.

Il bis nel comasco

Nella notte del 20 marzo, infatti, carabinieri e polizia hanno sventato un furto, sempre ai danni di un’azienda di logistica, a Casnate con Bernate, in provincia di Como. Identiche le modalità di azione per un maxi furto svenato, in questi casi, pochi minuti prima che si compisse: furgoni rubati e messi di traverso lungo le strade per isolare il teatro del colpo e impedire o rallentare l’intervento delle forze dell’ordine.

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Paola Dalli Cani

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