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Verso le amministrative

A cento giorni dal voto di giugno, solo 10 candidati sindaci per 48 Comuni

Movimenti sotto traccia e divisioni interne alle coalizioni, Legnago tra i pochi casi in cui la sfida è già abbozzata
Fascia tricolore. La corsa alle elezioni parte a rilento: solo 10 i candidati ufficiali e pochi di più gli intenzionati a mettersi in gioco
Fascia tricolore. La corsa alle elezioni parte a rilento: solo 10 i candidati ufficiali e pochi di più gli intenzionati a mettersi in gioco
Fascia tricolore. La corsa alle elezioni parte a rilento: solo 10 i candidati ufficiali e pochi di più gli intenzionati a mettersi in gioco
Fascia tricolore. La corsa alle elezioni parte a rilento: solo 10 i candidati ufficiali e pochi di più gli intenzionati a mettersi in gioco

Movimenti carsici e tessiture di trame per arrivare alla meta. A cento giorni dalle elezioni amministrative dell’ 8 e 9 giugno, con una chiamata alle urne in 48 su 98 Comuni veronesi, si lavora ancora nel sottosuolo al punto che solo una decina di candidati a sindaco si sono annunciati e solo in sette Comuni inizia ad abbozzarsi l’elenco degli sfidanti tra Legnago, Salizzole, Monteforte d’Alpone, San Bonifacio, Valeggio, Castelnuovo e Fumane. Pochi nomi espressi non provano certo una situazione chiara. L’unico abbozzarsi di due fronti è a Lavagno dove i candidati non sono ancora ufficializzati ma il centrodestra sosterrà Matteo Vanzan e il centrosinistra il sindaco uscente Marco Padovani.

Guarda a costruire un sistema di civiche, più o meno aperte a simboli politici, il centrosinistra che per ora non conferma scelte precise. Nel centrodestra, la volontà è di andare uniti, ma la volontà si scontra con la consapevolezza che al locale non sempre il vento tira nella stessa direzione delle linee di partito. Così il fronte, compatto al nazionale, in qualche paese rischia di trovarsi con due se non tre candidati al tricolore. E, nei centri con più di 15.000 abitanti, di andare diviso al primo turno e ricomporsi al ballottaggio.

Tra puzzle e colpi di scena

Il puzzle dei candidati si profila nella Bassa a Legnago (che andrà al ballottaggio) e a Oppeano dove si apre la possibilità del terzo mandato per il sindaco uscente Pier Luigi Giaretta. Quella del terzo mandato è un’occasione anche per altri quattro paesi tra cui Peschiera dove l’uscente Orietta Gaiulli, della Lega, è determinata a ritentare, ma potrebbe fare i conti con lo storico ritorno sulle scene dell’ex sindaco e senatore Umberto Chincarini.

Tra i centri con più di 15.000 abitanti, dove è possibile il ballottaggio, a Legnago il centro sinistra ha già espresso il candidato Andrea Cesaro. Si sono presentati anche Simone Tebon e Fabio Crivellente (articolo a fianco). Ma nel centrodestra si apre un vaso di pandora. L’uscente Graziano Lorenzetti, della Lega, è pronto al bis purché non vi siano vincoli da manuale Cencelli per la formazione della giunta. Ma potrebbe trovare un avversario in Roberto Danieli, sempre della Lega. Ci sono poi Paolo Longhi, presidente del consiglio comunale e uomo di Fratelli d’Italia, e Riccardo Toufik Shahine per Forza Italia. Il trittico si prospetta anche a Pescantina dove si fanno i nomi di Aldo Vangi per Fratelli d’Italia e Forza Italia, del vicesindaco uscente Davide Pedrotti per la Lega e di un candidato di Verona Domani.

A Valeggio tenta di riunire le tre anime del centrodestra, Alessandro Gardoni. Qui la frattura interna era partita già a dicembre quando è stato costretto a dimettersi perché sfiduciato da parte della maggioranza, ma subito riabilitato da FdI che oggi lo sostiene e gli dà mandato per riscrivere un accordo di coalizione: aperto a Lega e Forza Italia, ma diverso da quello di cinque anni fa, finito appunto in anticipo sulla scadenza del mandato. Il risultato, però, non è certo. Solo a Negrar e a San Bonifacio la via dell’andare tutti uniti sembra più praticabile.

Terzo mandato

Sotto i riflettori anche i cinque Comuni, tra 5.000 e 15.000 abitanti, che debuttano con il via libera al terzo mandato del sindaco uscente. A Peschiera, appunto, è pronta Gaiulli, ma ci sono trattative in corso con il centrodestra e il ritorno di Chincarini potrebbe sparigliare le carte e piacere a FdI. A Caprino Paola Arduini è quasi certa per la ricandidatura, ma anche in questo caso nel centrodestra i ragionamenti sono in corso, così come lo sono a Sant’Ambrogio di Valpolicella dove Roberto Zorzi si ricandida, ma non è ancora certo il supporto di FdI.

La nebbia di Legnago si estende a Oppeano dove si apre la possibilità di più di un candidato. Molte incognite: ancora non è chiaro se l’uscente Giaretta si voglia ricandidare, ma si muove anche Alessandro Montagnoli, già sindaco e deputato della Lega, e Fratelli d’Italia potrebbe anche chiudere su Mattia Galbero.

Tra i centri minori a San Pietro in Cariano dove l’uscente Gerardo Zantedeschi si ricandida appoggiato da FdI occorre capire cosa farà la Lega. E a Brenzone potrebbe esserci un altro colpo di scena: Davide Benedetti a gennaio ha rassegnato le dimissioni, ritirandole in corner. Ma non si esclude che l’amministrazione possa sciogliersi prima di fine mandato. Lo stesso problema c’era stato a Castelnuovo dove l’uscente Giovanni Dal Cero non trova la piena simpatia di FdI. E nel centrodestra, per Verona Domani, potrebbe aprire i giochi Davide Sandrini.

La nebbia non si dirada neppure nel centrosinistra, che lavora in tutti i Comuni costruendo alleanze aperte con civiche che in alcuni casi avranno una connotazione politica e in altri no. A San Bonifacio, il sindaco Giampaolo Provoli, che non si può ricandidare, ricompone la coalizione che lo ha sostenuto per due mandati. A Sommacampagna pieno appoggio all’uscente Fabrizio Bertolaso. Ma sui centri più grandi ancora buio. 

Maria Vittoria Adami

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