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Caso Unicoge, vincono i due Comuni

Il presidente Stefano Malagò nella sede di Unicoge
Il presidente Stefano Malagò nella sede di Unicoge
Il presidente Stefano Malagò nella sede di Unicoge
Il presidente Stefano Malagò nella sede di Unicoge

Vittoria giudiziaria per Cologna Veneta e San Bonifacio nella querelle con Lonigo sulla questione Unicoge. Il Consiglio di Stato respinge l’appello del Comune di Lonigo e conferma la decisione del Tar del Veneto che aveva annullato il bando di vendita delle quote leonicene di Unicoge. È stata pubblicata ieri la sentenza con cui il collegio di giudici amministrativi, presieduto da Giuseppe Severini, ha respinto l’appello presentato dal Comune di Lonigo, dal socio privato Sinergas e dalla società Simecom che aveva presentato l’offerta di acquisto delle quote Unicoge messe all’asta dall’amministrazione di Lonigo all’inizio dell’anno. Il supremo giudice amministrativo ha ritenuto di confermare integralmente la sentenza di primo grado, emessa a giugno, ritenendo che gli atti compiuti dal Comune di Lonigo abbiano violato la clausola di prelazione impropria contenuta nello statuto di Unicoge. La Giunta di Lonigo, a gennaio, aveva pubblicato una delibera in cui stabiliva di indire un’asta pubblica per cedere le proprie quote di partecipazione alla società che vende gas metano ed energia elettrica, pari al 18,86 per cento. A febbraio era stato pubblicato il bando, prorogato nei termini per l’esplodere dell’emergenza sanitaria. La base d’asta era stata stabilita in 3,2 milioni di euro, ma le buste con le offerte non sono mai state aperte perché i sindaci di Cologna Manuel Scalzotto e di San Bonifacio Giampaolo Provoli hanno presentato ricorso al Tar chiedendo l’annullamento del bando e dei documenti preparatori alla cessione. Il Tribunale amministrativo si è pronunciato a favore dei due Comuni veronesi, che avevano manifestato l’interesse ad esercitare il diritto di prelazione sulle quote in dismissione. L’allora sindaco di Lonigo Luca Restello non ha accettato la decisione e ha presentato ricorso in appello, ma il Consiglio di Stato gli ha dato ancora una volta torto. Il collegio di giudici di Roma ha precisato una volta di più che «i principi della concorrenza non operano nei rapporti reciproci tra pubbliche amministrazioni»; inoltre, «va considerato che all’interesse del Comune cedente di ottenere il miglior prezzo possibile fa da contraltare l’interesse speculare del Comune che esercita il diritto di prelazione di pagare il minor prezzo stabilito in base ai criteri predeterminati». Unicoge, infatti, è stata fondata dai Comuni nel 2002 per tutelare gli interessi della cittadinanza in un settore strategico, quale è quello della fornitura di gas metano. Gestisce inoltre anche l’energia elettrica e nelle rinnovabili ed è presieduta da Stefano Malagò. Negli anni la società è stata aperta anche ai soci privati però il controllo pubblico è sempre stato considerato preponderante. Lo conferma anche il Consiglio di Stato: «la clausola di prelazione pone una barriera protettiva non soltanto all’ingresso dei terzi estranei, come è per una società di diritto comune, ma anche, per quanto indirettamente, all’ingresso di un interesse estraneo e potenzialmente confliggente con gli interessi pubblici perseguiti». Il Comune di Lonigo riteneva di ricorrere al libero mercato per ottenere il maggior guadagno possibile, tuttavia il giudice amministrativo ammonisce: «I soci pubblici si troverebbero così nell’evidente difficoltà di dover finanziariamente competere con investitori privati, naturalmente orientati al lucro e non alla cura di interessi pubblici, e a tal fine sarebbero chiamati a significativi esborsi di denaro pubblico per risultare vincitori nella contesa». Grande soddisfazione è stata espressa da Scalzotto, grato agli avvocati che hanno seguito la causa, «felice di aver difeso fin dall’inizio gli interessi dei miei concittadini». Provoli non nasconde la sua contentezza: «La nostra volontà, espressa anche nello statuto della società, di mantenere il controllo pubblico diventa ora elemento di giurisprudenza per la gestione dei rapporti nelle società partecipate. Dispiace, purtroppo, che l’ex sindaco di Lonigo abbia portato avanti una battaglia molto aspra che ha rovinato i rapporti interni e ha di fatto bloccato l’azione Unicoge, però adesso andremo avanti più forti di prima». Peraltro, il nuovo sindaco di Lonigo Pier Luigi Giacomello è di opinione opposta rispetto al predecessore. Ha già dichiarato in campagna elettorale che non ha alcuna intenzione di vendere le quote societarie del Comune vicentino. •

Paola Bosaro

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