Lupo a Santa Margherita di Roncà: lo temevano i residenti, ora lo certificano le immagini di due fototrappole messe in campo proprio da loro.
L'ultima predazione
Un capriolo, infatti, era stato predato lunedì 6 maggio a un centinaio di metri dal centro abitato di Santa Margherita, frazione di Roncà: la Polizia provinciale di Verona non aveva escluso potesse trattarsi dell’opera di un lupo. Sopralluoghi lungo la strada vicinale che passa a poca distanza dalla chiesa, dalle ex scuole e da un parco giochi, a ieri non ne erano stati fatti ma, come spiegato dalla Provinciale, erano i precedenti registrati sul limitrofo confine vicentino a renderlo plausibile.
Residenti in allarme
«Il capriolo adulto orrendamente sbranato l’ha trovato un residente, lunedì all’ora di pranzo, andando a fare una passeggiata. L’allarme lupo è partito subito», raccontano a Santa Margherita, «e abbiamo informato subito le istituzioni». «Siamo tutti molto preoccupati», spiegano dalla frazione, «perché prima di oggi avvistamenti e predazioni erano avvenuti sul versante vicentino o comunque distante da qui. Il luogo del ritrovamento è molto vicino alle case ed è su un itinerario molto frequentato sia a piedi che in bicicletta: impossibile sottovalutare la cosa».
Di qui, l'idea di affidarsi alle fototrappole per verificare l'effettiva presenza del predatore a due passi dalle case. È bastato posizionarle a poca distanza da dove, lunedì 6 maggio intorno a mezzogiorno, era stata rinvenuta la carcassa, per avere la conferma: alle 21.17 di lunedì il lupo è tornato sul posto e dopo un paio di minuti per verificare che non ci fossero pericoli, in pochissimi secondi ha recuperato la carcassa del capriolo e se l’è portato via.
È iniziata così la lunga notte nel bosco dove, in diverse riprese, attirati dagli odori si sono fatti vivi a mezzanotte e 2 minuti una faina, all’1.20 di martedì un gatto seguito alle 3.06 da un cinghiale.
Alle 5.14 da lì è passata pure una volpe e alle 5.54, di nuovo, il lupo.