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Caldiero

Rubati tutti i pesci rossi dalla fontana dell'asilo

I bambini che vincevano pesci rossi in qualche gioco alle sagre, poi li portavano nella fontana della scuola per allevarli
La scuola materna Provoli di Caldiero
La scuola materna Provoli di Caldiero
La scuola materna Provoli di Caldiero
La scuola materna Provoli di Caldiero

Una banda di teppisti ha privato dei loro pesciolini rossi i bimbi della scuola dell’infanzia della Fondazione Don Gaetano Provoli di Caldiero e i piccoli del nido integrato «Il Palloncino».

Con il favore dell’oscurità, con ogni probabilità, alcuni vandali hanno messo in atto un furto che sa di disprezzo per gli animali ed irrisione dei più piccoli della comunità, i più indifesi, rei solo di divertirsi a dare da mangiare ai piccoli pesciolini

 

Presi col retino

I ladruncoli hanno scavalcato la recinzione e si sono concentrati sulla fontana, che si trova all’ingresso del plesso della materna con il nido integrato. Qui hanno preso il retino ed hanno asportato dall’acqua uno ad uno i pesci rossi, presenti da molti anni per decorare e tenere pulita l’acqua della fontana. Tutti i pesci rossi sono stati sottratti, mentre le tartarughe sono rimaste al loro posto. Diffile che i pesci rossi siano sopravvissuti a quest’atto vandalico ed assai improbabile che, anche in presenza di un atto di pentimento, possano essere restituiti. 

 «Purtroppo ci siamo accorti che i pesci rossi sono scomparsi l’indomani mattina», racconta la direttrice della scuola dell’infanzia Don Provoli, Monica Tommasi, «da almeno una decina d’anni, i bambini che vincevano pesci rossi in qualche gioco alle sagre, poi li portavano qui, nella fontana della scuola, per allevarli. Non abbiamo sporto denuncia, anche se la cosa ci ha rattristato parecchio ed abbiamo avvertito del furto i genitori dei bambini». 

 

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Riportati dei pesci rossi

«Alcuni genitori, sensibili alla tradizione e dispiaciuti per il gesto», riferisce sempre Tommasi, «hanno da subito portato da casa qualche pesce rosso per ripopolare la fontana. Non abbiamo denunciato nessuno, anche se in passato, alcuni anni fa, avevamo fatto delle segnalazioni ai carabinieri, per altre intrusioni che avevamo avuto notte tempo nella proprietà dell’asilo. In quel caso i teppisti avevano usato la fontana con i pesci e le tartarughe come pattumiera, abbandonandovi bottiglie vuote di birra e liquori».

«Si tratta di bravate di ragazzi comunque da non sottovalutare», evidenzia il sindaco Marcello Lovato, venuto a conoscenza dell’accaduto, «sono segni di disagio, che si ripetono anche in altri luoghi del paese, ad esempio sulla baita del Monte Rocca. Per questo abbiamo chiesto come amministrazione comunale ai Servizi sociali dell’Unione di Comuni Verona Est, a cui aderiamo», dichiara Lovato, «di attivare servizi specifici per prevenire questi fenomeni di disagio giovanile. Non abbiamo tuttavia solo disadattati, ma fortunatamente vivono in paese molti ragazzi che si comportano bene, sono inseriti nella società civile e svolgono attività di volontariato».

Zeno Martini

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