<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
A Illasi

Choc sull'autobus: preso a pugni l'autista che chiedeva di mettere la mascherina

di Marta Bicego
Un autobus dell'Atv
Un autobus dell'Atv
Un autobus dell'Atv
Un autobus dell'Atv

Attimi di paura a bordo di un autobus della linea extraurbana 121 che collega Verona Porta Nuova a Badia Calavena, in Val d’Illasi. In prossimità della fermata della frazione di Cellore, un autista di Atv è stato aggredito da un passeggero che viaggiava sul mezzo. All’origine dell’episodio avvenuto ieri mattina c’è un diverbio, sfociato in pochi istanti in colluttazione, che ha portato il cinquantenne ad essere trasportato in ospedale.
Frattura del setto nasale e delle ossa bilaterali del volto, sette punti di sutura al labbro, tumefazioni: riassume Stefano Ferrari, segretario provinciale di Faisa Cisal, sindacato di categoria che si occupa di trasporti. Anche lui autista, trasferisce il racconto del collega, uscito dal pronto soccorso di San Bonifacio nel primo pomeriggio con prognosi di 20 giorni e ancora scosso per quanto accaduto intorno alle 8.30 del mattino.

 

Leggi anche
Autista aggredito su un bus Atv: strappato il volante dalle mani


I primi screzi sono iniziati quando il passeggero, un trentenne accompagnato dal fratello, è stato invitato a proteggere naso e bocca con la mascherina quando ha messo piede sul bus, all’altezza della fermata di Capovilla, nel comune di Illasi: con qualche rimostranza, il giovane ha indossato il presidio sanitario che rimane obbligatorio fino al 30 settembre sui mezzi pubblici.
Tempo di percorrere pochi chilometri e, riferisce Ferrari, «al momento della discesa, la porta centrale si è prima aperta e subito chiusa, intrappolando per qualche secondo l’utente». «Pensando forse che l’autista l’avesse fatto intenzionalmente», descrive Ferrari, «il passeggero ha percorso il corridoio inveendo contro il conducente e l’ha sorpreso alle spalle». Il cinquantenne si è accasciato sul sedile, riferisce il sindacalista, «poi ha reagito all’aggressione, afferrandolo al collo per difendersi». Nella colluttazione, interrotta dall’altro passeggero intervenuto ad allontanare il fratello, l’autista è stato colpito al volto.
Avvisati da uno degli altri passeggeri, su disposizione della centrale operativa della compagnia di San Bonifacio, sono intervenuti sul posto i carabinieri della stazione di Colognola ai Colli e i sanitari del 118. «Si tratta», precisa il sindacalista riferendosi all’aggressore, «di persone note agli autisti che lavorano su quella linea per episodi di violenza e nervosismo».
Il giovane è stato denunciato per lesioni e interruzione di pubblico servizio. La vicenda ha causato la temporanea sospensione del servizio, che è stato ripristinato con l’invio di un altro bus.
«Ormai la situazione è grave, non solo a Verona, ma in tutta Italia», sottolinea Ferrari, ricordando che per venerdì è stato indetto uno sciopero nazionale contro le aggressioni a danno dei lavoratori dei trasporti. Tra le richieste avanzate dai sindacati, segnala il referente di Faisa Cisal alla cui voce si aggiunge quella del segretario generale di Filt Cgil Alessandro Poles, vi è la creazione di una barriera di separazione tra autista e utenza. «Chiediamo che il posto guida venga chiuso con un vetro e una struttura solida che possa proteggere l’autista, come accade in altre città italiane», concludono, «per evitare il ripetersi di episodi come questi».

Suggerimenti