Si chiama Athena, è un frugoletto di 25 giorni e vanta tra i suoi ascendenti il poeta Gabriele d’Annunzio. La neonata vive a Caldiero con mamma Altea e papà Manuel che, appunto, di cognome fa D’Annunzio. Proprio il fratello del padre del Vate era il suo bisavolo, partito dall’Italia alla volta del Venezuela per cercare fortuna.
Ma anche la famiglia di mamma Altea Marogna, grazie alla piccola Athena registra, per via matrilineare, un record: cinque generazioni viventi, racchiuse in appena 78 anni.
Il record
Ma abbandoniamo per un istante il Vate percorrendo a ritroso i rami del suo albero genealogico. Andiamo ai trisavoli di Athena: Giovanni Catania, 84 anni e Maria Pulvirenti, 78. Abitano da decenni a Legnago, e sono originari di Catania.
Hanno avuto cinque figli. La loro primogenita, Grazia, 59 anni, è la mamma di Deyanira Castiglioni, 43 anni, conosciuta in zona perché è la titolare dell’erboristeria «L’antico rimedio d’Altea» di Colognola ai Colli. Altea è il nome di sua figlia, Altea Marogna, 23 anni, e qui si chiude il cerchio, perché è la giovane mamma che ha dato alla luce Athena, venti giorni fa.
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La parentela con Gabriele D'Annunzio
E torniamo ora al Vate. Il compagno di Altea, infatti, è Manuel D’Annunzio, nato in Venezuela e giunto in Italia per amore di Altea. I suoi nonni, italiani, sono immigrati nel Sud America, in Venezuela, all’inizio del 1900, ed erano i nipoti del poeta e drammaturgo D’Annunzio, discendenti, quindi, in linea diretta dell’aviatore, artista, esteta, ricercatore e innovatore della lingua italiana.
«Il nostro amore è sbocciato a Barcellona, dove mi ero trasferita per breve tempo e dove Manuel stava lavorando», racconta Altea. «Oggi Manuel si è trasferito a Caldiero dove abbiamo fatto nascere la nostra famiglia. Un giorno porteremo nostra figlia a conoscere la terra di origine del padre, il Venezuela, terra di emigranti italiani, ma anche la villa di Gardone del suo celeberrimo avo».
Il destino, insomma, ha voluto che i D’Annunzio emigrati in Venezuela, alla fine abbiano fatto ritorno nella patria d’origine, l’Italia.
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Cinque generazioni
«Sono diventata nonna che avevo 34 anni: ho avuto cinque figli, 13 nipoti, otto pronipoti», svela Maria Pulvirenti, trisavola di Athena. «Quando ci riuniamo con l’intera famiglia dobbiamo trovare un ristorante molto capiente, perché siamo oltre 40 persone», aggiunge il trisnonno Giovanni.
La loro primogenita, Grazia, è nata nel capoluogo siculo alle pedici dell’Etna, ha seguito i genitori a Legnago, ma circa 40 anni fa si è spostata a Caldiero, dove ha proseguito nella discendenza. «Il segreto di cinque generazioni dei Catania racchiuse in 78 anni è uno solo», certifica Deyanira Castiglioni. «Tutte le donne della nostra famiglia si sono sposate giovanissime, tra i 17 anni di nonna Maria, ai 18 e 19 anni di mia mamma e miei e tutte abbiamo avuto subito figli».
Una coinvolgente discendenza dunque, giovane, affiatata e numerosa che si avvicina da un lato alla famiglia patriarcale di tempi remoti, ma che strizza l’occhio alle famiglie moderne. Una realtà familiare che il poeta Vate avrebbe apprezzato. Di certo Athena sulle sue spalle ha da un lato l’eredità di un cognome altisonante, dall’altro l’impegno di allungare l’albero genealogico con la sesta generazione.