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Altolà ai rifugiati
La maggioranza
dice no allo Sprar

Alcuni richiedenti asilo già ospitati nel Veronese: la Cavazza è irremovibile
Alcuni richiedenti asilo già ospitati nel Veronese: la Cavazza è irremovibile
Alcuni richiedenti asilo già ospitati nel Veronese: la Cavazza è irremovibile
Alcuni richiedenti asilo già ospitati nel Veronese: la Cavazza è irremovibile

San Giovanni Ilarione dà l'altolà ai richiedenti asilo: il sindaco Ellen Cavazza e la sua maggioranza (monocolore Lega) dicono no allo Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e il primo cittadino, davanti all’ipotesi di un invio incontrollato, si dice pronta ad alzare le barricate chiedendo agli ilarionesi di unirsi a lei.

Di diverso avviso Luciano Marcazzan e Nadia Bevilacqua che considerano sostanzialmente irresponsabile la scelta e vedono rigettata la richiesta di congelare la questione fino alle imminenti amministrative.

Cavazza il suo pensiero l’aveva ben espresso dando forfait alla convocazione dei sindaci in Prefettura e mandando invece una lettera col suo netto no: l’altra sera in Consiglio ha ribadito il concetto, chiarendo come «il Comune non abbia immobili per l'accoglienza e se anche li avessimo non li metterei a disposizione. Da sindaco ho il dovere di aiutare prima i miei cittadini. Lo Sprar è uno schiaffo e un atto di discriminazione verso di loro. Non ho le risorse per aiutare le famiglie del mio paese e mi rifiuto di aiutare persone che hanno dimostrato di non volersi integrare e che vengono in Italia solo per delinquere».

Dicendosi «disgustata da questi inutili e insensati progetti che danneggiano gli enti locali», Cavazza ha espresso sostegno alla «Carta di Genova» (quella che chiede di fermare i flussi alla partenza con verifica in loco dei requisiti per la richiesta di asilo).

«È una mera posizione politica e propagandistica per avere visibilità a ridosso delle elezioni», hanno tuonato Marcazzan e Bevilacqua per i quali il «no Sprar» rischia di «esporre il paese al pericolo di una presenza incontrollata e numerosa di richiedenti asilo che creerebbe disagio e senso di insicurezza nei cittadini». Marcazzan ha ricordato come «con lo Sprar in paese arriverebbero al massimo quindici persone», ma il vice sindaco Ercole Storti ha obiettato che la proporzione aumenterà. Marcazzan ha ribattuto che «il no lascia sostanzialmente mano libera al prefetto». Sino ad ora di ilarionesi disposti ad affittare abitazioni non ce ne sono stati, ma potrebbero sempre essercene.

«Sono contraria a questo tipo di gestione che è solo speculazione», ha detto a più riprese Bevilacqua, «ma è illusorio pensare di star fuori da questo fenomeno. È doveroso gestire il problema piuttosto che subirlo». Prima di discutere Marcazzan e Bevilacqua avevano chiesto di ritirare il punto e di proporre al prefetto una sospensione fino alle elezioni: non se n'è fatto nulla e al momento del voto si sono astenuti.

Paola Dalli Cani

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