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Il progetto

A San Bonifacio una stazione di rifornimento di idrogeno. Stop ai Tir sulle strade comunali

Edison Next realizzerà con fondi Pnrr ad Albaron il secondo impianto del Veneto, con grande spazio per la sosta dei camion, oltre a servizi commerciali e di ristorazione
La simulazione grafica del distributore di idrogeno per trasporto a San Bonifacio
La simulazione grafica del distributore di idrogeno per trasporto a San Bonifacio
La simulazione grafica del distributore di idrogeno per trasporto a San Bonifacio
La simulazione grafica del distributore di idrogeno per trasporto a San Bonifacio

Nasce Albaron park, il quartiere dell’autotrasporto dove Edison next, con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, realizzerà quella che probabilmente sarà la seconda stazione di rifornimento a idrogeno in Veneto dopo quella di Mestre. Queste le caratteristiche del progetto previsto da un Piano tematico nell’area Albaron Sud che a breve, dopo i via libera di Provincia, Genio civile e Consorzio di bonifica Alta pianura veneta, approderà per l’adozione in Consiglio comunale e poi partirà alla volta della Regione per la Valutazione ambientale strategica (Vas) e la Valutazione d’incidenza (Vinca).

 

Duecentomila metri quadrati

L’area oggetto di trasformazione, oggi agricola, è ampia circa 200 mila metri quadrati. «Dal 1998 è definita zona intermodale a servizio ferroviari e passerebbe a zona produttiva di espansione con attività di servizi alla logistica ed autotrasporti», dice il presidente della Commissione urbanistica Alberto Facchin. I proprietari dell’area hanno presentato una manifestazione di interesse con proposta di accordo pubblico-privato che prevede la realizzazione di un polo polifunzionale, con destinazione logistica, e servizi accessori, funzionale al mondo del trasporto su gomma. In pratica, 115.656 metri quadrati destinati a parcheggio sorvegliato e impianti di rifornimento per automezzi pesanti (177 stalli di grandi dimensioni, 20 dei quali dedicati ai mezzi di autotrasportatori locali, 20 che gestirà direttamente il Comune parte gratuitamente e parte con tariffa dimezzata), 1100 metri quadrati a destinazione commerciale (esclusa la grande distribuzione dell’alimentare), ristorazione e pubblici esercizi, 8900 metri cubi di costruzione a destinazione ricettivo-alberghiera ed un polo logistico di circa 20 mila metri quadrati e 42 baie di carico: il tutto circondato da ampie aree piantumate, anche a mitigazione ambientale.

 

Basta sosta selvaggia

«Diciamo addio alla sosta selvaggia dei mezzi pesanti lungo le strade comunali e nei quartieri, dando vita ad un polo di interesse sovracomunale, in una posizione strategica tra la Regionale 11, l’autostrada Brescia-Padova e la Pedemontana, che completa anche lo sviluppo della zona Albaron», dice il sindaco Giampaolo Provoli. L’accordo pubblico-privato, una volta approvato il Piano degli interventi che lo contiene, si tradurrà in 733mila euro che entreranno nelle casse del Comune come contropartita.

Fin qui le ragioni per le quali il Comune dice sì ma quelle sostanziali le spiega Edison next (società del Gruppo Edison impegnata nella decarbonizzazione e transizione ecologica): «Quella di San Bonifacio è un’area strategica perché altamente trafficata e posizionata lungo uno dei corridoi Ten-T (Trans european networks transport), la rete transeuropea dei trasporti che attraversa l’Italia collegandola con il resto d’Europa. Il corridoio sambonifacese», spiegano da Edison next, «è un fondamentale collegamento con il Nord Europa in cui già da tempo si è registrato un significativo traffico di mezzi pesanti a idrogeno con un sistema di rifornimento dedicato nelle tratte extra italiane». Ecco perché Edison next ha localizzato qui una delle 7 stazioni di rifornimento già finanziate (sulle 56 individuate) attraverso uno specifico bando Pnrr.

In Veneto attualmente è attiva una sola stazione di rifornimento, a Mestre: ne sarà approntata una seconda nel veneziano.

 

Stazione per l’idrogeno

«Questa nuova stazione, che sorgerà al centro del grande parcheggio ed entrerà in servizio nel 2025, consentirà di soddisfare le esigenze di tutti i mezzi a idrogeno in transito lungo la tratta italiana, erogando a doppia pressione 350 e 700 bar. La produzione di idrogeno verde sarà in loco, attraverso un elettrolizzatore in sito alimentato da fonti rinnovabili, della capacità pari a 1 MW. A regime», spiegano i tecnici di Edison next, «la produzione massima stimata sarà attorno a 140 tonnellate l’anno». Da rifornire, infatti, ci saranno anche i tanti autobus a idrogeno che, complici specifici fondi Pnrr, stanno rinnovando il parco mezzi delle aziende del trasporto.

 

Paola Dalli Cani

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