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La lettera

Zenti ai preti veronesi prima del ballottaggio: «No a chi sostiene idee gender»

Il vescovo monsignor Zenti
Il vescovo monsignor Zenti
Il vescovo monsignor Zenti
Il vescovo monsignor Zenti

Dall'accoglienza degli stranieri alla famiglia «voluta da Dio», alla scuola cattolica, all'inclusione. I valori cui si richiama il vescovo Giuseppe Zenti sono contenuti in una lettera al clero diocesano che inizia con un ricordo del suo predecessore padre Flavio Roberto Carraro e poi si sofferma sulle elezioni amministrative. Nella lettera indirizzata «a tutti i presbiteri e diaconi», monsignor Zenti scrive, dopo la prima parte dedicata a Carraro: «Approfitto dell'occasione anche per chiarire un nostro coinvolgimento in occasione di elezioni politiche o amministrative, soprattutto in considerazione delle ricadute dei nostri interventi sui fedeli. Come scriverò su Verona Fedele, compito degli ordinati non è mai quello di schierarsi per un partito o per una persona, ma quello di segnalare eventuali presenze o carenze di valori civili con radice cristiana».

«Concretamente», prosegue la lettera del vescovo, «nelle varie tornate elettorali, di qualsiasi genere, è nostro dovere far coscienza a noi stessi e ai fedeli di individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall'ideologia del gender; al tema dell'aborto e dell'eutanasia; alla disoccupazione, alle povertà, alle disabilità, all'accoglienza dello straniero; ai giovani; alla scuola cattolica, a cominciare dalle materne. Queste sono frontiere prioritarie che fanno da filtro perla coscienza nei confronti della scelta politica o amministrativa».

Il vescovo parla anche dei prossimi cambiamenti in Curia: «Stiamo affrontano lo spinoso tema dei trasferimenti, resi quest'anno ancora più complessi dal mio prossimo esodo-congedo, da varie situazioni di turbolenza, dal fatto che non abbiamo più un deposito abbondante a cui attingere. Siamo al secco come il fiume Po. Facciamoci un punto d'onore nel favorire le vocazioni! Tale passione risveglia sicuramente in noi la gratitudine di essere preti ed allontana da noi lo spettro di lasciare il ministero per svuotamento di motivazioni. Vi ricordo nella preghiera e vi assicuro una speciale benedizione per l'estate che state affrontando, senza tuttavia eccessi di dedizione. Mantenete il buon senso», è la conclusione della lettera del vescovo.

 

 

Alessandra Vaccari

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