Una doppia multa ritenuta di troppo ed eccessivamente punitiva. E persino in contrasto alla circolare ministeriale che si esprime sull'utilizzo delle telecamere di controllo degli accessi ai varchi del centro città. Così Maurizio Decrescenzo ha deciso di limitarsi a pagare una soltanto delle due sanzioni ricevute per essere entrato nella zona a traffico limitato lo scorso 13 luglio, in un orario non consentito a chi non risiede in centro. La seconda violazione, accertata dagli occhi elettronici in uscita su ponte Garibaldi qualche minuto più tardi, per il veronese è infatti quantomeno ridondante. “Non avevo fatto caso alla chiusura ed ero convinto di accedere in un orario consentito, quindi mi sono stupito, dieci giorni dopo, di vedermi recapitare la sanzione”, racconta il veronese. “Naturalmente ho commesso un errore e la multa è quindi adeguata. Per la seconda multa in uscita farò invece ricorso per una questione di principio. Trovo ingiusto punire due volte chi ha infranto le regole con due distinte multe per lo stesso motivo. La circolare ministeriale spiega proprio che l'obiettivo è tenere libere le aree a traffico limitato, mentre in questo modo si rischia di incentivare la gente a fermarsi in centro una volta entrati, e a gironzolare fino all'orario di uscita consentito”.
Decrescenzo riporta il caso ancora più lampante del figlio di un amico che, non appena si è reso conto di aver sbagliato, è tornato immediatamente sui suoi passi, beccandosi due multe a distanza di un minuto esatto l'una dall'altra. “Mi pare che il comportamento adottato dimostri l'assoluta buona fede del ragazzo, che per la sua solerzia nel rientrare subito in un ambito di rispetto delle regole è stato “premiato” con una doppia violazione, pari a due volte 88 euro”.
Non è la prima volta che si solleva una reazione rispetto al provvedimento che, paragonato ad altre sanzioni, porta al rischio di pagare doppio. “L'infrazione è la stessa”, insiste il cittadino. “Punire doppiamente mi sembra eccessivo, sarebbe sufficiente multare o in entrata o in uscita in caso di lassi di tempo tanti ravvicinati”. Eppure le regole parlano chiare e la legge non prevede tolleranze sulle infrazioni, fatte salve rare eccezioni.
Chiarisce il comandante dei vigili, Luigi Altamura: "La zona a traffico limitato esiste a Verona dagli anni '90, prima con gli agenti ai controlli su strada e poi, dall'aprile 2005, videosorvegliata da telecamere omologate dal Ministero delle Infrastrutture. Nei sistemi ztl omologati non sono previste tolleranze di minuti. La tolleranza ad esempio è prevista dal Codice della Strada con i controlli velocità dove sotto i 100 km/h è prevista in 5 km/h e oltre i 100 km/h è del 5%. Per cui non è legittimo introdurre un minuto, 3 minuti, 30 secondi tra un transito e un altro transito. In entrambi i casi si tratta della violazione di circolazione in ztl ai sensi dell'art. 7. Fino a quando esiste nel Codice della Strada l'art. 198 comma 2 non possiamo annullare un transito perché si commetterebbe un reato. Il comma 2 cita testualmente "in deroga a quanto disposto nel comma 1, nell'ambito delle aree pedonali urbane e nelle zone a traffico limitato, il trasgressore ai divieti di accesso e agli altri singoli obblighi e divieti o limitazioni soggiace alle sanzioni previste per ogni singola violazione". Infatti nessuno ha mai parlato di tolleranza, che contrasterebbe con con le norme del Codice della Strada. Dopo 16 anni di ztl e di pannelli a messaggi luminosi, mi chiedo come sia possibile che a distanza di così tanto tempo ci sia ancora qualcuno che non abbia capito come funzioni e invece di ammettere uno sbaglio, pensi che esista una discrezionalità".