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LA CATTIVA STRADA. Ennesima chiusura dopo l’ultima ordinanza

Via San Leonardo
Salita sbarrata
e residenti reclusi

di Anna Perlini
La rete collocata per impedire il transito dei veicoli su via San LeonardoL’ordinanza vieta il passaggio anche ai pedoni
La rete collocata per impedire il transito dei veicoli su via San LeonardoL’ordinanza vieta il passaggio anche ai pedoni
Via San Leonardo chiusa (video Perlini)

Anna Perlini

Il 14 settembre scorso un’ordinanza comunale ha decretato la chiusura al traffico di via San Leonardo per motivi di pubblica incolumità. Divieto di passaggio dal semaforo fino a Monte Novegno, anche a piedi. Dalla scorsa settimana la salita è completamente bloccata da reti di ferro.

Un atto dovuto «a salvaguardia della pubblica incolumità» da parte dell’amministrazione comunale dopo la caduta sulla carreggiata di una parte di muro. Ma anche un ennesimo calvario per gli abitanti.

Su questa amena salita, «una strada comunale con vincolo monumentale della sovrintendenza dei beni architettonici», sottolinea Giorgio Guidoni, da quattro anni, con la prima frana, è iniziato il tormento per le famiglie che vi abitano. «Siamo andati avanti un anno prima che il Comune decidesse di rimettere in sesto la strada e riaprila. Abbiamo raccolto le firme, inviato diffide e raccomandate: Palazzo Barbieri chiudeva la strada, i veronesi la riaprivano. Poi sono stati appaltati i lavori a un’azienda dell’Alto Adige per 120 mila euro», racconta ancora Guidoni, il quale insieme con la figlia Giulia si è fatto carico di denunciare i supplizi che i residenti affrontano da quattro stagioni.

«Un anno e mezzo fa si è verificata la seconda frana. Dopo il sopralluogo, attendevamo speranzosi l’inizio dei lavori, invece con l’auto potevo uscire solo per un lungo tratto in retromarcia. Abbiamo contattato il Cerris che aveva effettuato degli scavi e il Comune: la strada veniva aperta e poi chiusa, una beffa».

Già, perché se a piedi i residenti di via San Leonardo possono raggiungere il centro città in dieci minuti con l’automobile il tempo si dilata di parecchio. «I 700 metri da Porta San Giorgio, diventano 4 chilometri in auto lungo la via dei Colli. Logicamente, noi come i nostri vicini, usciamo più di una volta di casa, ecco allora che i chilometri si moltiplicano, 20 o 30 al giorno, oltre 500 al mese, davvero molti in un anno». Dopo la denuncia della famiglia Guidoni, abbiamo percorso la salita di San Leonardo, lasagna delle Torricelle che si presta anche a passeggiate per la bellezza del luogo nonostante le numerose e invadenti impalcature che ne deturpano l’aspetto.

La rete metallica sulla quale capeggia l’ordinanza del 14 settembre e che da un paio di giorni sbarra completamente la strada, è stata comunque già tagliata e i pedoni sia pure con qualche difficoltà, salgono e scendono nonostante sia vietato il transito.

La seconda rete posta più a monte ha avuto lo stesso trattamento. A questo punto l’Istituto Figlie di San Giuseppe potrebbe farsi carico dei lavori, rivalendosi poi sul Comune. «Sulla strada sono stati fatti degli scavi interrati, poi è franato il muro realizzato con blocchi di tufo, che le radici di alcune piante, ingrossandosi, hanno staccato. La scorsa amministrazione, più volte sollecitata, alla fine aveva risposto alle nostre raccomandate, ora siamo di nuovo punto e a capo nonostante mia figlia Giulia abbia più volte contattato i tecnici comunali.

Attendiamo, ma la pazienza per molti di noi sta venendo meno», chiosa Guidoni.

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