<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Messa in cattedrale e su RaiUno

Pompili, il battesimo e Achille Lauro: «Ingenui, nessuno si salva da sé»

di Laura Perina
Il vescovo ha fatto riferimento al gesto dell'artista sul palco di Sanremo: «Anche Gesù ebbe bisogno di un'altra persona per essere battezzato»
A sinistra il «battesimo» di Achille Lauro; al centro la messa in Duomo; a destra il vescovo Domenico Pompili
A sinistra il «battesimo» di Achille Lauro; al centro la messa in Duomo; a destra il vescovo Domenico Pompili
A sinistra il «battesimo» di Achille Lauro; al centro la messa in Duomo; a destra il vescovo Domenico Pompili
A sinistra il «battesimo» di Achille Lauro; al centro la messa in Duomo; a destra il vescovo Domenico Pompili

Le telecamere di Rai 1 sono entrate nel Duomo di Verona, ieri mattina, per trasmettere in diretta la messa delle 11 celebrata dal vescovo Domenico Pompili nella festa del battesimo di Gesù, che conclude il tempo liturgico dell’Avvento.

Il presule, che sempre nei suoi interventi pubblici dà prova di una grande profondità e di amare la concretezza, ha introdotto la funzione partendo dall’attualità, citando il gesto del cantante Achille Lauro che durante la sua esibizione di un anno fa al festival di Sanremo si versò dell’acqua in viso per simulare il sacramento cristiano, scatenando numerose polemiche da parte di chi interpretò questa performance come un vero e proprio attacco alla fede.

«Nessuno si salva da sé»

«Dietro questo gesto a dir poco stravagante si riflette una persuasione molto ingenua e piuttosto diffusa, ancorché indimostrata, e cioè che uno possa salvarsi da sé, in autonoma solitudine», ha affermato il vescovo Domenico. «Oggi invece (ieri per chi legge, ndr) siamo qui a contemplare il fatto che Gesù stesso ebbe bisogno di essere battezzato da un’altra persona. Diamo retta a questo, o siamo così ingenui da credere a certe favole, per quanto architettate bene dal punto di vista scenico?», ha detto, forse cogliendo l’occasione per lanciare una stoccata al servizio pubblico.

Il «regalo» che la tragedia del Covid ci ha lasciato

Il tema della «presunzione di cavarsela da sé» («il peccato più radicale dell’uomo», così lo ha definito Pompili) è stato affrontato anche in un passaggio particolare dell’omelia in cui il vescovo ha richiamato l’esperienza della pandemia: «Se c’è un aspetto positivo che la tragedia del Covid ci ha regalato è stato l’imprevedibile bagno di umiltà. A noi, che ci pensavamo immuni da tali pericoli, ci è toccato sperimentare una tale emergenza», ha detto.

Con il vescovo Domenico hanno concelebrato il parroco del Duomo monsignor Gianluigi Cottarelli e il presidente del Capitolo della Cattedrale monsignor Giuseppe Rossi, mentre i semininaristi hanno prestato il servizio liturgico guidati da don Nicola Moratello. I canti sono stati eseguiti dalla Cappella musicale del Duomo diretta dal maestro Giovanni Geraci, con il maestro Letizia Butterin all’organo.

La messa è stata preceduta da un breve documentario sul patrimonio artistico e di fede di Verona a cura del giornalista Orazio Coclite, commentatore liturgico del Tg1, con immagini del regista Simone Chiappetta.•. 

Suggerimenti