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Istruzione e organici

Nelle scuole veronesi 624 nuovi docenti: in un anno raddoppiati gli organici

Sono tremila in tutto il Veneto gli insegnanti assunti a tempo indeterminato. Gli operatori di sostegno sono 873
Ripresa la scuola, arrivano nuovi insegnanti di ruolo
Ripresa la scuola, arrivano nuovi insegnanti di ruolo
Ripresa la scuola, arrivano nuovi insegnanti di ruolo
Ripresa la scuola, arrivano nuovi insegnanti di ruolo

Sono più di tremila in tutto il Veneto e 624 a Verona gli insegnanti assunti a tempo indeterminato durante l'estate.
Nonostante il numero delle supplenze resti altissimo (soprattutto per quanto riguarda il sostegno e le discipline Stem, legate a matematica, scienze, tecnologia e informatica) rispetto a un anno fa è raddoppiato il personale che con il suono della prima campanella del nuovo anno scolastico entra a pieno titolo nel sistema d'istruzione e formazione, dopo anni di gavetta e di precariato.

I dati sono stati comunicati dall'Ufficio scolastico regionale per il Veneto, che nelle scorse ore ha rilasciato il bilancio definitivo al termine delle operazioni di immissioni in ruolo dei docenti vincitori di concorso.

Provincia

Nella nostra provincia gli insegnanti neo titolari, quelli che hanno ottenuto in pianta stabile la tanto sospirata cattedra, sono 105 alla primaria, 137 alla secondaria di primo grado e 183 alla secondaria di secondo grado. A questi vanno aggiunti 14 educatori per le scuole dell'infanzia. Il contingente degli immessi in ruolo comprende anche 185 docenti di sostegno: otto all'infanzia, 27 alla primaria, 84 alla secondaria di primo grado e 66 alla secondaria di secondo grado.

Nel complesso, gli insegnanti di sostegno freschi di assunzione sono 873 in Veneto e Verona è, dopo Vicenza, la provincia che ne conta di più, essendo anche quella con il maggior numero di alunni con disabilità o che hanno bisogno di un supporto particolare durante il percorso scolastico. Ciononostante, «ancora una volta ci ritroviamo con tantissime supplenze e con tanti supplenti di sostegno che lavorano da non specializzati. La questione cruciale, nella nostra regione, sono proprio i posti di sostegno vacanti», commenta Rita Fusinato, responsabile del sindacato Anief Veneto.

 

 

Nel Veronese, al netto di qualche aggiustamento, la fase delle immissioni in ruolo si è conclusa già da qualche settimana e ha poi lasciato spazio allo scorrimento delle graduatorie provinciali per le supplenze, le cosiddette Gps alle quali si attinge per nominare maestri e professori con contratti a tempo determinato fino a fine giugno o a fine agosto. 

Adesso, negli istituti dove ci sono ancora delle cattedre scoperte, si sta procedendo alla ricerca degli insegnanti tramite le Mad (messe a disposizioni), ossia tramite le candidature spontanee presentate dagli aspiranti docenti che si rendono disponibili per fare supplenza. Questi incarichi vengono assegnati direttamente dai dirigenti scolastici.

Ma non tutte le province hanno viaggiato alla stessa velocità, anche perché, come ricorda in una nota il neo direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, l'ex ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, si trattava di «un lavoro complesso, poiché occorreva immettere in ruolo docenti provenienti da ben sette concorsi, tra ordinari e straordinari». 

Va detto che l'aumento esponenziale delle nomine è dovuto proprio alla conclusione di sei procedure concorsuali che erano state messe in stand-by durante la pandemia; il Covid, infatti, aveva prima bloccato e poi rallentato un po' tutte le operazioni di reclutamento.

Regione

Nel complesso, in tutta la regione, fa sapere l'Usr Veneto, sono stati 3.205 gli insegnanti vincitori di concorso che hanno ottenuto la cattedra quest'anno, a fronte dei 1.783 del 2022. Altri 853 hanno ricevuto le nomine a tempo determinato finalizzate al ruolo, ovvero il cosiddetto «periodo di prova». Invece sono state 915 le immissioni in ruolo delle unità di peronale Ata, vale a dire gli assistenti amministrativi, gli assistenti tecnici di laboratorio e i collaboratori scolastici

Laura Perina

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