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Esami

Bocciati all’esame della patente: a Verona il record Veneto

La percentuale di chi non supera le prove teoriche è più alta di quella nazionale. Le autoscuole: «Qui esaminatori severi»
Patente di guida
Patente di guida
Patente di guida
Patente di guida

Sei bocciati su sei, tra l’altro candidati di due autoscuole diverse. È accaduto l’altro ieri in una delle sessioni di esami di pratica per l’abilitazione alla guida. E non è un’eccezione. A Verona, le percentuali di bocciati tra chi aspira a prendere la patente sono altissime e nelle prove di teoria va pure peggio.

Tra i giovani veronesi che sognano la licenza di guida, il tasso di bocciati è ai massimi storici. La città scaligera è la peggiore in Veneto con una percentuale di respinti alla teoria che supera il 40 per cento: 40,85. Un numero superiore alla media nazionale che è del 38 per cento. Lievemente meglio va all’esame pratico di guida dove il tasso di respinti è comunque alto: 26,10 per cento: in Veneto peggio di noi solo Belluno (27,72) mentre la media regionale è decisamente più bassa pari circa al 17 per cento e con provincie come quella vicentina con una percentuale che non arriva al 10 per cento. 

I numeri

L’enorme differenza c’è però tra fasce geografiche. Se per le prove di teoria esiste un certo allineamento dalla Sicilia al Piemonte, il divario è notevole per chi si cimenta al volante sotto l’occhio attento degli esaminatori. Al Sud, la media percentuale di bocciati alla pratica non arriva al 4 per cento: 3,89. Su oltre 215mila esaminandi nel 2023 solo 8.527 sono stati rimandati a casa senza la (nuova) patente.

Numero che al Nord lievita a quasi 89mila respinti – su 489.625 patentandi. I dati, frutto del lavoro del Centro Elaborazione Dati della Direzione generale per la Motorizzazione (elaborati dall'Asaps), sono stati pubblicati sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Storicamente, Verona ha percentuali elevate. Abbiamo esaminatori molto severi, elemento che varia a seconda delle zone. All’esame di guida, c’è chi viene respinto senza nemmeno aver messo in moto anche se le domande iniziali dovrebbero essere parte integrante della pratica. Ci vorrebbe una maggiore omogeneità nei parametri, il che non va confuso con un atteggiamento permissivo o meno attento sulle reali capacità degli esaminandi», spiega Benedetto Martorana, segretario provinciale Confarca, Confederazione autoscuole riunite.

Tra teoria e pratica

Se le regole per la teoria sono uguali e insindacabili - il candidato ha a disposizione 20 minuti e un massimo di tre errori – la pratica è più soggettiva. «La situazione ci rattrista perché le percentuali di respinti stanno aumentando ancora e questo incide sui tempi d’attesa per fare gli esami, ad oggi oltre sette mesi, ed è un aggravio di costi per le famiglie», aggiunge Martorana.

Nel quadro complesso della pratica, c’è però una buona notizia. «Ed è tutto merito della polizia locale. Grazie alle accurate indagini portate avanti dai vigili, possiamo con orgoglio dire che a Verona il fenomeno dei furbetti delle patenti, di chi puntava a imbrogliare all’esame di teoria utilizzando auricolari nascosti per suggerimenti esterni, è stato azzerato», tengono a sottolineare i rappresentanti di Confarca e di Unasca, Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza.

Nuovo Codice della strada

Una volta ottenuta l’agognata patente, secondo il nuovo Codice della strada ora al vaglio del Senato, le restrizioni per i neopatentati saranno differenti: il ddl introduce la possibilità di guidare auto di media cilindrata. «La novità più rilevante, cui va il plauso, riguarda il divieto di utilizzare autovelox fissi nei tratti di strada il limite è sotto i 50 chilometri all'ora. Non nel veronese ma altrove venivano utilizzati per fare cassa», interviene il presidente di Aci Verona Adriano Baso.

«In queste ore, inoltre, il Consiglio dei Ministri valuterà l’ipotesi di togliere la tassa di circolazione sugli autoveicoli di lusso. Se così fosse, finalmente avremo decisamente molte meno auto di pregio immatricolate all'estero con un notevole ritorno di Iva», conclude Baso.

Ilaria Noro

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