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Scuola e futuro

Donazzan: «Liceo made in Italy? Farò il possibile perchè chi lo vuole possa iniziare»

di Laura Perina
L’assessore veneto: «C’è ancora tempo per attivare il corso». In stand-by i 9 istituti veronesi con indirizzo Les
Tra i banchi di scuola. Studenti in aula durante l’orario di lezione
Tra i banchi di scuola. Studenti in aula durante l’orario di lezione
Tra i banchi di scuola. Studenti in aula durante l’orario di lezione
Tra i banchi di scuola. Studenti in aula durante l’orario di lezione

«Del liceo del made in Italy abbiamo bisogno», afferma Elena Donazzan, assessore all’Istruzione del Veneto, «e per questo farò il possibile per mettere le scuole che vogliono attivarlo nelle condizioni di poter cogliere questa opportunità».

Durante il periodo di Natale ha visto la luce il liceo del made in Italy, che diplomerà esperti nella promozione dei settori produttivi italiani e delle sue eccellenze. Ma a Verona, dove la premier Giorgia Meloni aveva lanciato l’idea di istituirlo, il nuovo percorso di studi rischia di rimanere al palo almeno per il prossimo anno scolastico, poiché le nove scuole statali e paritarie che potrebbero aderire, ossia quelle che già propongono l’indirizzo Les (liceo economico sociale), non sembrano per ora intenzionate a farlo. 

I tempi 

La preoccupazione principale riguarda le tempistiche: la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto che istituisce il liceo del made in Italy è avvenuta in maniera inaspettatamente accelerata, impedendo una riflessione accurata (scade il 15 gennaio la possibilità di inviare la richiesta di attivazione all’ufficio scolastico regionale e alla Regione) e rendendo impossibile presentare la nuova offerta formativa alle famiglie in tempo per le iscrizioni, che si aprono il 23 gennaio (il 18 per tutti gli altri indirizzi).

Punti interrogativi 

Spingono a rimandare l’attivazione anche i punti interrogativi che circondano il percorso. 
Per esempio il fatto che si conosca, almeno ad oggi, solamente il programma del primo biennio. Inoltre, per aprire il nuovo corso pare si debba rinunciare all’attivazione delle classi a opzione economico sociale.

Preoccupazioni

«Sono preoccupazioni legittime che cercheremo di chiarire», assicura Donazzan, «perché la volontà è che le scuole siano pronte a partire già dal prossimo anno scolastico. Con l’ufficio scolastico regionale abbiamo programmato una riunione sul tema subito dopo la pausa natalizia».

Ma per i licei interessati, non si tratta di un prendere o lasciare. «Ci sarà sempre tempo per attivare il percorso, che non è “in forse” e non è nemmeno una sperimentazione, ma è regolato da una legge», spiega l’assessore. L’interesse, comunque, non manca da parte delle scuole, che la reputano una proposta valida. «Se le produzioni e lo stile di vita all’italiana sono un elemento significativo della bilancia commerciale, perché attirano investitori e consumatori, allora mancava un liceo che si occupasse della formazione di figure manageriali che abbiano conoscenze di economia, arte, storia e di tutto ciò che genera il valore del made in Italy», dice Donazzan.

«In Veneto, poi, il potenziale è altissimo. Siamo la terra del turismo e del manifatturiero, con tantissime filiere di valore che vanno dalla meccanica alla moda e fino alle produzioni artistiche e artigianali e che oggi hanno bisogno di coniugare l’altissima capacità del fare con una gestione economico-finanziaria manageriale».

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Il nuovo liceo era stato lanciato da Giorgia Meloni all’ultimo Vinitaly. Servirà a promuovere le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy con l'obiettivo di sostenere e promuovere le eccellenze italiane, la creatività e l'imprenditorialità.

Per definire il quadro delle materie caratterizzanti, il Ministero dell’istruzione ha tempo fino a fine marzo; intanto, in attesa del regolamento, la legge prevede “l’analisi degli scenari storico-geografici e artistico-culturali nonché della dimensione storica e dello sviluppo industriale ed economico dei settori produttivi del made in Italy” e l’acquisizione di specifiche competenze e conoscenze riguardanti settori produttivi del made in Italy come principi e strumenti per la gestione d’impresa; tecniche e strategie di mercato per le imprese; strumenti per il supporto e lo sviluppo dei processi produttivi e organizzativi.

Si studieranno due lingue straniere e saranno avviati i tirocini con le imprese legate alle attività svolte in classe, per fare esperienza nel settore economico-produttivo di riferimento.

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