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Mistero

Il Cremlino accanto all'Arena: la gigantografia «scordata» appesa all'ingresso dell'auditorium della Gran Guardia

Non è chiaro come mai l'immagine si trovi ancora lì a distanza di un anno e mezzo dall'ultimo Forum Euroasiatico promosso in città. Intanto venerdì la prima manifestazione internazionale anti Nato in piazza Bra.
L'ingresso dell'auditorium della Gran Guardia di Verona. L'immagine a sinistra dell'Arena è una panoramica della capitale russa
L'ingresso dell'auditorium della Gran Guardia di Verona. L'immagine a sinistra dell'Arena è una panoramica della capitale russa
L'ingresso dell'auditorium della Gran Guardia di Verona. L'immagine a sinistra dell'Arena è una panoramica della capitale russa
L'ingresso dell'auditorium della Gran Guardia di Verona. L'immagine a sinistra dell'Arena è una panoramica della capitale russa

«Cancel culture» nei confronti della Russia? A Verona non esiste. E non si rinnega nulla, nemmeno le immagini. Capita infatti che all'ingresso dell'auditorium della Gran Guardia, accanto all'immagine dell'Arena e di Ponte Pietra, faccia bella mostra di sé una gigantografia panoramica di Mosca. Cosa c'entri Verona con l'immagine  del Cremlino, con vista sul ponte Bol'šoj Kamennyj, non è chiaro, soprattutto in tempi «complessi» come gli attuali.

Forse l'immagine della capitale russa nel palazzo comunale della Gran Guardia risale all'ottobre 2021 quando si tenne il grande evento economico del Forum Euroasiatico. L'ultima edizione, del 2022, intitolata «L’Eurasia per un nuovo ordine geopolitico ed economico-sociale», è stata invece spostata a Baku, in Arzerbaijan, dopo 14 edizioni scaligere.

Ma perché non toglierla? Che senso ha tenere all'ingresso dell'auditorium, luogo deputato ai grandi eventi istituzionali, l'immagine della capitale russa? Cosa vuole rappresentare? Non imbarazza nessuno?

A Verona la prima manifestazione internazionale anti Nato

Probabilmente si tratta solo di una dimenticanza. Intanto però, venerdì 31 marzo alle 20, sempre in piazza Bra, si terrà la prima manifestazione internazionale contro la Nato e contro l’Unione Europea. Lo annuncia «Verona per la Libertà», uno dei movimenti filo russo e no-green pass uscito sconfitto dalle ultime elezioni comunali. 

«Italia, Serbia, Moldavia e Montenegro, in contemporanea, lanceranno forte e chiaro il loro grido di Libertà, uniti contro questi enti sovranazionali che ne usurpano la sovranità e che da sempre risultano portatori di guerre imperialiste, devastazioni, crisi economiche e profitti da ricostruzione», recita l'annuncio.

Perché Verona?

Ma perché proprio Verona? La città non è nuova a manifestazioni di vicinanza alla Russia e di dissenso nei confronti della Nato e dell'Europa nell'ambito del conflitto in Ucraina. Da qui si è levato il maggior numero di critiche nei confronti dell'Ucraina e del suo presidente e a favore di Putin, in modo più o meno esplicito.

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Se quella di venerdì sarà il primo evento «internazionale», vedendo coinvolte anche le piazze di  Belgrado, Tivat e Chisinau, sempre a Verona fu promossa, il 7 maggio scorso, la prima manifestazione anti Nato in Italia. Non solo, il 21 agosto sempre la città scaligera ha ospitato una veglia per Daria Dugina, la figlia di Oleksandr Dugin, «ideologo» di Putin, morta nell'esplosione della sua auto.

L'ultima manifestazione in ordine di tempo è quella che si è svolta lo scorso 11 marzo, in centro. Sempre il movimento Verona della libertà ha organizzato un'incontro dal titolo «Verona contro l'Agenda 2030» con gli interventi, in piazza Bra di Gabriele Sannino, giornalista e scrittore definito «controcorrente», e il giornalista antieuropeista Gilberto Trombetta. Al termine è partito un corteo, transitato per Corso Porta Nuova, con tanto di bandiera russa e striscioni anti Nato e anti Zelensky. 

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Giorgia Cozzolino

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