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Aveva 38 anni

Ennesimo suicidio in carcere a Montorio: era appena stato dimesso dal reparto psichiatrico

La denuncia dell'associazione Sbarre di Zucchero. Si tratta del secondo caso da inizio anno: è un 38enne ucraino. Il sindacato di polizia: «È una carneficina, interventi subito»
Esterni del carcere di Montorio
Esterni del carcere di Montorio
Esterni del carcere di Montorio
Esterni del carcere di Montorio

Ennesimo suicidio in carcere, nella casa circondariale di Montorio di Verona. Lo rende noto l'associazione "Sbarre di zucchero". L'episodio ieri sera, nella sesta sezione del penitenziario, dove un cittadino straniero, dimesso da qualche giorno dal reparto psichiatrico, si è impiccato.

Si tratta del secondo suicidio dall'inizio dell'anno a Montorio, il 14° a livello nazionale. 

Dalle prime informazione raccolte, l'uomo - un 38enne ucraino - si trovava nel reparto di infermeria in stanza con altri due  detenuti. Ha approfittato dell'assenza di entrambi per pochi minuti per compiere l'estremo gesto.

 

La denuncia del sindacato di polizia penitenziaria

«È stato ritrovato ieri sera verso le 20impiccato nella sua cella della sezione infermeria del carcere di Verona il 14° detenuto morto suicida dall’inizio dell’anno, il quinto in poche settimane nel penitenziario scaligero. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e del personale sanitario. Si tratta di un detenuto di origini ucraine che già un mese fa si era tagliato la gola ed era per questo stato ricoverato in ospedale», spiega Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria

«Nostro malgrado, la  nelle carceri del Paese continua, così come proseguono il malaffare, le risse, le aggressioni alla Polizia penitenziaria, il degrado e molto altro ancora. Pure un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria due settimane fa si è tolto la vita».

E prosegue: «Non bastano le dichiarazioni d’intenti, pur in parte condivisibili, e i progetti di ampio respiro.  Servono interventi subito. Ribadiamo che allo stato attuale è persino in dubbio la sussistenza dei presupposti giuridici per il mantenimento delle strutture carcerarie».

Per il sindacalista è necessario che il Governo vari subito un decreto carceri «consentire cospicue assunzioni straordinarie, con procedure accelerate, alla sola Polizia penitenziaria mancano 18mila unità, e il deflazionamento della densità detentiva, sono 15mila i ristretti in più, pure attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti. Parallelamente, il Parlamento approvi una legge delega per la riforma complessiva del sistema. Ogni giorno che passa i morti aumentano», conclude De Fazio.

 

Sbarre di zucchero: «Una morte annunciata, pronti al presidio»

«Una morte annunciata, quella del detenuto ucraino che si è tolto la vita ieri sera nel carcere di Montorio, perché già ci aveva provato, tagliandosi la gola, ad inizio anno». Lo afferma in una nota l'associazione 'Sbarre di Zucchero', impegnata nella sensibilizzazione sulle condizioni carcerarie.

«Al suo rientro in carcere - riferisce l'associazione - dopo il ricovero, era stato allocato in sesta sezione infermeria, ed è lì che ieri sera si è impiccato, portando a compimento il suo già manifesto intento di porre fine alla sua esistenza. Come è possibile che non si sia stati in grado di evitare questa morte?». Sbarre di Zucchero annuncia un presidio di fronte al Municipio di Verona, «perché questo totale immobilismo deve finire immediatamente». 

 

La risposta del comune di Verona

«Dopo questo triste giorno - dichiarano gli assessori Luisa Ceni, Italo Sandrini e Stefania Zivelonghi - proseguirà ancora più incessante il lavoro di sensibilizzazione e approfondimento dei temi riguardanti la vita in carcere sin qui svolto con l'istituzione del tavolo tecnico tra assessorati, terzo settore e direzione del carcere, convocazione di commissioni consiliari, incontri con le associazioni che operano nel carcere, oltre che contatti con le massime autorità preposte, recentemente invitate e attese per un confronto a Verona».

 

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