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In via Albere

Strattonata e scippata sul marciapiede, ragazza in scooter insegue e ferma il ladro

Ambrosi stava rientrando a casa quando è stata spinta e derubata. La 35enne: «Tutto istinto. Non si può far finta di nulla»
Dopo lo scippo Elisa Marchi, a sinistra, e Paola Ambrosi, a destra, in via Albere
Dopo lo scippo Elisa Marchi, a sinistra, e Paola Ambrosi, a destra, in via Albere
Dopo lo scippo Elisa Marchi, a sinistra, e Paola Ambrosi, a destra, in via Albere
Dopo lo scippo Elisa Marchi, a sinistra, e Paola Ambrosi, a destra, in via Albere

Avrebbe potuto fare finta di niente. Proseguire, tirare dritto e nessuno se ne sarebbe accorto. O quasi. E invece lei, Elisa Marchi, quando ha visto il ladro scappare con la borsa di una signora l’ha rincorso in sella al suo scooter, l’ha avvicinato (rischiando anche di cadere) e ha urlato di lasciare la borsa. 

Finale lieto, certo, ma con tanta paura e non senza rischi anche perché il fatto è accaduto in via Albere, una delle strade più trafficate di Verona. E quando Marchi, 35 anni, ha svoltato all’improvviso a sinistra per bloccare la corsa dello scippatore ha dovuto anche schivare un’auto che arrivava nel senso di marcia opposto. Lui, il ladro, forse non si aspettava l’intraprendenza, il coraggio, della ragazza. Ha lasciato cadere la borsa ed è scappato via. 

La dinamica

Erano da poco passate le 12 di ieri. Paola Ambrosi stava rientrando a casa, una traversa di via Albere, dopo aver fatto alcune compere. Camminava sul marciapiede, all’altezza del parcheggio della via, di fronte al panificio De Rossi. Un uomo in sella ad una mountain bike, le si è avvicinato, l’ha strattonata e le ha sfilato da sotto il braccio la sua borsetta per poi fuggire.

«Dall’altro lato della strada un signore», il racconto della vittima dello scippo, «l’ho sentito urlare “al ladro“. Io ho iniziato a correre, ma non sono riuscita a raggiungerlo. Ho anche iniziato a sentirmi male, mi sono disperata». É passata mezz’ora scarsa dal fatto e la signora Ambrosi non smette di ringraziare Elisa. Dentro a quella borsa, infatti, c’erano chiavi, portafogli e cellulare. 

«Oggi (ieri, ndr), fatalità, sono in ferie. Dovevo fare un paio di commissioni e stavo rientrando a casa», racconta la trentacinquenne. «Ho visto tutta la scena dall’inizio, non si può fare finta di nulla. Il ragazzo, avrà avuto tra i 25 e i 30 anni, indossava una felpa grigia». Non ci ha pensato due volte. La mano destra ha spinto sull’acceleratore del suo Liberty 125 bianco e per qualche decina di metri ha rincorso l’uomo.

L’inseguimento 

Poco dopo, proprio dove c’è uno spiazzo che porta all’ingresso di un residence, Marchi ha attraversato la strada, chiudendo la via di fuga al ladro: «A volte in questo quartiere succedono delle cose spiacevoli. Ma è stato tutto istinto», racconta voltandosi e indicando l’inizio di via Albere.

Un giorno di ferie non qualunque per lei che lavora nel settore marketing e pubblicità per una catena di supermercati. «Ho urlato “lascia la borsa“, lui si è sbilanciato e l’ha lanciata a terra. Poi non l’ho più visto. L’ho presa e sono andata incontro alla signora, riconsegnandogliela».

«Un gesto eroico. Un atto di coraggio. Grazie a Elisa, che non conoscevo, sono riuscita a recuperare tutto quanto. Non so davvero come ringraziarla», conclude Ambrosi. 

Nicolò Vincenzi

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