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L'intervista

Damiano Tommasi: «Infrastrutture, quartieri e Arena. E sarà l’anno del Papa a Verona»

di Enrico Giardini
«Obiettivo del 2024? La visita di papa Francesco in città il 18 maggio ci permetterà anche di affrontare anche il tema degli equilibri mondiali e di Verona come luogo di dialogo su questi temi»
Il sindaco di Verona, Damiano Tommasi
Il sindaco di Verona, Damiano Tommasi
Il sindaco di Verona, Damiano Tommasi
Il sindaco di Verona, Damiano Tommasi

Fra tre mesi, e la data prevista è il 31 marzo, poco prima del Vinitaly, si aprirà il sottopasso unificato di via Città di Nimes, nell’ambito dei cantieri del filobus elettrico, che dovrà essere in pista nell’aprile 2026.

«Dai Mondiali di calcio di Italia ’90 a oggi è la prima grande opera realizzata a Verona. E il filobus, poi, sarà importante non soltanto come nuovo mezzo di trasporto pubblico, ma anche perché contribuirà a una nuova visione di mobilità sostenibile». Tra bilanci, progetti e nodi politici, il sindaco Damiano Tommasi, 49 anni, alla guida di un’Amministrazione di centrosinistra, detta la linea sul 2024.

Sindaco Tommasi, come ha cominciato il 2024?
Molto bene.

Il suo primo pensiero, da sindaco?
La soddisfazione per come sono andate le festività in città, per le numerose presenze, per come sono andati i mercatini e le varie iniziative, il capodanno. È andato tutte bene, senza disordini. In sicurezza.

Ci sono state polemiche sugli eventi natalizi, dalla stella al falò virtuale dell’Epifania. L’opposizione le ha contestato di aver trascurato le tradizioni. Che cosa replica?
Io mi sento molto veronese e da noi i regali si fanno solo a Santa Lucia. Il Natale è un momento solo religioso. Quindi mi sembrano polemiche inconsistenti. E tra l’altro non si sottolinea, e mi spiace, perché siamo arrivati qui, cioè la mancata tragedia dell’anno scorso, quando il basamento è caduto dentro l’Arena. Quindi sono sollevato dal fatto che si facciano caricature del sindaco, quando l’alternativa sarebbe stata molto peggiore.

Nei quartieri come è andata?
Bene, molto bello il giro nelle feste nei quartieri ed è bello vedere i cittadini festeggiare l’ultimo.

Ci tornerà, nei quartieri?
Sì. Noi abbiamo investito molto sulle circoscrizioni, anche con maggiori fondi per manutenzioni e riattivando alcuni servizi non più attivi, come le anagrafi.

C’è stato attrito, nella sua maggioranza, sulla Ztl sempre aperta nei giorni a cavallo di Natale. Più Europa ha contestato l’iniziativa e i Verdi hanno stigmatizzato questa presa di posizione non condivisa. Ma lei vuole un centro storico sempre più libero da auto?
Ci si dimentica che l’ordinanza, peraltro sempre attivata da 18 anni a questa parte, viene emanata per consentire di partecipare alle liturgie. Quanto ai diverbi, io nella coalizione Rete! ho sempre posto il metodo del dialogo e confronto e che poi si parla all’esterno.

Mobilità in centro?
Il modello per me è piazza Corrubio, a San Zeno. Libera dalle auto. All’inizio fu contestata, ma ora la qualità della vita, per residenti e commercianti, è nettamente migliorata. Sulla Ztl si deve parlare con dati del traffico alla mano.

Allarme sicurezza: c’è disagio soprattutto per la zona Pradaval-piazza Bra, tra le altre. Che cosa intende fare, l’Amministrazione?
Ci sono i dati e c’è un “percepito”. Ci sono situazioni molto attenzionate, come via dei Mutilati e Pradaval, ma credo di non essere il primo sindaco che affronta questo tema... Poi i dati della questura non dicono di tante denunce presentate. Quindi non va sottovalutato il disagio ma va capito perché si arriva a certi fenomeni. Nei quartieri sono partiti i controlli di vicinato e presto avremo un report.

Cortile e Casa di Giulietta con ingresso definitivo a pagamento dal Teatro Nuovo e uscita su via Cappello: a quando il via?
Con l’esperimento e con l’aiuto di tutti abbiamo dimostrato di avere una soluzione, concreta. Noi saremmo già pronti. Vanno risolti con gli altri attori nodi burocratici ed economici, poi si parte. Terremo un biglietto d’ingresso popolare. E il Comune reinvestirà i soldi dalla Casa-Museo e sul turismo.

Ha un obiettivo particolare per il 2024?
La visita di papa Francesco in città il 18 maggio ci permetterà anche di affrontare anche il tema degli equilibri mondiali e di Verona come luogo di dialogo su questi temi. Questo sta già connotando il nostro 2024.

Il 2024 sarà l’anno delle elezioni europee e di 48 Comuni veronesi. Lei e la sua giunta, di centrosinistra, vi spenderete per candidati di partiti della sua area politica?
Io temo anzitutto, per le Europee, la scarsa affluenza alle urne. Da cittadino, penso che vada favorita la partecipazione al voto. L’Europa per noi è centrale. Difendere i propri orticelli non serve a nessuno. Ci spenderemo per i partiti che vedono l’Europa come una risorsa e beneficio per la comunità.

Pnrr: ci sono fondi “congelati”. Batterete i pugni?
Noi abbiamo parecchi progetti e risorse già garantiteci dal Governo. Andiamo avanti come se avessimo tutti i fondi ci siano e i problemi si risolveranno. Spiace che certe decisioni sono state prese senza confronto con le Amministrazioni locali che hanno i progetti.

Arena: a che punto è l’iter per i lavori per le Olimpiadi invernali 2026 e le cerimonie nell’anfiteatro?
Siamo un po’ in apprensione per il caso della pista da bob e comunque entro gennaio dovrebbe risolversi quella indicazione e dovrebbe sbloccarsi anche il tema dei lavori in Arena. Bisogna accelerare i processi, per renderla accessibile a tutti.

Arena di Verona Srl, per l’extralirica, e Fondazione Arena?
Vedremo quante date di concerti si potranno tenere da qui al 2026, fermo restando che a oggi la lirica terrà gli stessi numeri di recite di opera, che quest’anno partiranno l’8 giugno, una settimana prima del solito. Alcune date pre-lirica non sono invece occupate. A metà-fine settembre finiranno i concerti pop.

Stadio, sindaco: che cosa farà l’Amministrazione?
La certezza è che gli Europei di calcio 2032 saranno in Italia e Verona si candida a diventare sede ospitante. Noi vogliamo adeguare il Bentegodi. Di nuovo c’è che la società che aveva presentato un progetto dichiarato di pubblica utilità è stata dichiarata fallita. Comunque l’interesse di chi era vicino a questa società c’è ancora. Poi si vedrà l’Hellas Verona: sembra che la società passi di proprietà. Le vicende ultime stanno cambiando la situazione. Comunque noi stiamo cercando di portare avanti una nostra proposta. Per uno stadio che dovrà anche ospitare eventi, come concerti. Quanto meno per raddoppiare i 25 giorni di utilizzo per il calcio. Ma dobbiamo diventare un riferimento per tutto il Nord Est.

La sua Amministrazione ha compiuto due scelte precise: spostare sulla strada di gronda Alpo-Verona nord i 53 milioni dati da A4 per il traforo e su varie opere stradali i 14 milioni della Tav invece che sul sottopasso per il Central park all’ex scalo merci. Avete abbandonato un’ipotesi di traforo?
Noi abbiamo fatto una scelta sola. Utilizzare i soldi che abbiamo in cassa e che nel frattempo si sono svalutati. Dopo di che non possiamo fare noi tutto quello che altre Amministrazioni non hanno fatto...Noi comunque vogliamo proseguire sull’approfondimento del tema viabilità est-ovest, allineando gli obiettivi tra città e provincia. E nell’ambito della revisione del Pat abbiamo incaricato esperti di trasporti per occuparsi anche di questo.

Fondazione Cariverona è avviate al rinnovo della presidenza e del Consiglio di amministrazione e del Consiglio generale. Il Comune, dove ha sede la Fondazione che insiste anche su Vicenza, Belluno, Mantova, Ancona, intende giocare un ruolo da protagonista?
Proprio il fatto che la Fondazione abbia sede qui impone che il sindaco di Verona sia perfettamente allineato con il presidente della Fondazione e anche con la Provincia. Dopo di che la nostra città ha spazi, come Castel San Pietro, ed edifici che sono una risorsa per la città e l’utilizzo va pensato insieme. Quindi sul sociale e la presenza territoriale ci si attende ancora risorse, dalla Fondazione.

Ha destato perplessità, in città, il contributo di 170mila di Cariverona per la spese natalizie del Comune, tra cui la nuova stella cometa, invece che per iniziative sociali.
Noi avevamo chiesto un contributo a Fondazione Cariverona, per organizzare per attività natalizie, e lo abbiamo ottenuto. Certo, la morte di un giovane nel vagone ferroviario ci impone ancora di più una attenzione e uno stanziamento di risorse per persone senza fissa dimora, come peraltro già stiamo facendo.

Sindaco, si faccia lei ora una domanda...
Qual è la giusta comunicazione istituzionale di un sindaco? Come comunica il sindaco? Io non posso preoccuparmi dei like immediati per ottenere un consenso, ma devo preoccuparmi del lavoro amministrativo e dei risultati, che richiedono tempo. Voglio ricordare, a questo proposito, la bella lettera del nostro vescovo Domenico sul “Silenzio”. E i fatti, a volte, dicono più delle parole.

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