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Patrimonio dell'umanità

Unesco, Verona non a rischio. In arrivo il piano di gestione delle Mura

Venezia sotto esame per l'intenso flusso turistico. La nostra città verrà valutata nei prossimi mesi in base al report inviato al ministero
Porta Fura, parte delle mura di Verona patrimonio Unesco
Porta Fura, parte delle mura di Verona patrimonio Unesco
Porta Fura, parte delle mura di Verona patrimonio Unesco
Porta Fura, parte delle mura di Verona patrimonio Unesco

Venezia rischia di essere inserita nell’elenco dei siti patrimonio Unesco in pericolo. A minarne l’esistenza con danni irreversibili, secondo il Centro del Patrimonio Mondiale – la sezione dell’Unesco che gestisce le informazioni sulle minacce ai beni del Patrimonio mobilitando l’attenzione internazionale in caso di criticità –, sarebbero soprattutto i cambiamenti climatici e il turismo di massa.

 

La valutazione su Verona

E il parere dell’agenzia per la cultura dell’Onu è che, per ora, non siano state adottate misure adeguate per far fronte a queste minacce potenzialmente distruttive dell’essenza stessa del sito. Se effettivamente la città lagunare entrerà nella «danger list» lo deciderà il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco che si riunirà a Riad, in Arabia Saudita, il mese prossimo. Intanto, però, il monito già sta facendo discutere. E l’attenzione è alta anche nel veronese. L’ultimo report sullo stato di salute del sito Unesco scaligero – vale a dire le antiche Mura perimetrali e ciò che contengono: la città antica e le stratificazioni monumentali che ne testimoniano la storia, dall’epoca romana a quella moderna –, è in mano proprio in queste settimane al Ministero della Cultura e da qui arriverà a Parigi, nella sede Unesco. Periodicamente, infatti, l’ufficio Unesco del Comune è tenuto ad autocompilare un questionario in cui fotografa lo status quo. L’attuale è stato redatto nei mesi scorsi e sarà valutato nei prossimi.

 

Esami periodici

Si tratta del terzo check da quando, nel 2000, Verona è diventata patrimonio mondiale dell’umanità: il primo era stato compilato nel 2005, il secondo nel 2014. «Si tratta di un percorso autovalutativo preformato, tramite una piattaforma online, che è identico per tutti i siti e dunque molto articolato e di difficile compilazione perché elenca domande decisamente pertinenti ad altre che riguardano poco o nulla il contesto veronese. Complessivamente, tuttavia, possiamo anticipare che lo stato del sito è abbastanza buono, sicuramente non in pericolo», spiega Ettore Napione, responsabile Unesco per il Comune.

Ad oggi, dunque, la lista dei siti in pericolo è un’opzione che a Verona sembra lontana anche se di lavoro per tutelare il sito e nel dettaglio gli undici chilometri di Mura ce n’è e molto. Su questo, l’amministrazione è al lavoro: è in fase di stesura, infatti, il nuovo Piano di gestione del sito.

 

Mura al centro

«L’ultimo risale al 2006 ed ora è in fase di aggiornamento. Deve contenere linee guida generiche e non dettagliate, che possano essere trasversali a diverse amministrazioni. L’attenzione sarà focalizzata soprattutto sulle Mura», spiega l’assessora alla Cultura Marta Ugolini. «Saranno descritte le opere migliorative nell’ottica della tutela del nostro patrimonio. Nel caso delle Mura, si andrà a intervenire sui tratti coperti dalla vegetazione con interventi di sfalcio, pulizia e mappatura. La chiave di volta è l’acquisizione di tutto il perimetro (ora per il 40 per cento circa ancora non di proprietà comunale, ndr): solo così si può davvero intervenire attraverso anche patti di sussidiarietà e il coinvolgimento di associazioni e cittadini», aggiunge.

Un tema che sta inguaiando il sito veneziano è quello dell’overtourism, un flusso turistico talmente intenso da diventare insostenibile e distruttivo. Un fenomeno presente anche nel centro storico scaligero, seppur con numeri decisamente inferiori. «Sotto questo aspetto, la sfida è riuscire a trovare il giusto equilibrio tra le azioni di tutela da mettere in atto per proteggere e valorizzare il nostro patrimonio monumentale, architettonico, storico e paesaggistico e una corretta fruizione di questo da parte di cittadini e turisti: sia il poco uso che il consumo smodato creano degrado», analizza l’assessora.

 

Questionario ai cittadini

I veronesi che percezione hanno dell’immenso valore storico e monumentale in cui vivono? Lo scoprirà un questionario che l’amministrazione ha strutturato e che è destinato ai residenti del centro. È infatti al via un’indagine sulla percezione che i cittadini hanno del sito Unesco. «Chiederemo loro quale significato abbinano a questo patrimonio, se ne hanno consapevolezza e se, nella collettività, c’è voglia di esserne parte», spiega l’assessora Marta Ugolini. Che poi aggiunge: «E ancora, chiederemo ai cittadini se sarebbero disposti a prendersene cura con delle raccolte di fondi, ma anche collaborando con istituzioni e associazioni».

Ilaria Noro

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