Più di quattro incidenti al giorno solo in città. Sono 1.441 dall’inizio dell’anno, sei quelli rilevati dalla polizia locale di Verona tra le due di notte e le 10.15 di ieri fortunatamente senza feriti gravi ma il totale è impressionante, e destinato a salire prima del 31 dicembre.
Oggi, nella giornata mondiale dedicata alle vittime della strada, celebrata con una messa nella parrocchia di San Giovanni XXIII e la posa delle croci in ricordo dei deceduti, è proprio dalla strada che arrivano numeri terribili, oltre 160mila i morti in Italia negli ultimi trent’anni. Una «guerra» nella quale al posto di bombe e proiettili si sentono rumori di schianti, di lamiere accartocciate, urla strazianti. E il silenzio. La morte.
Leggi anche
«Una foto è ciò che resta», il video e la canzone per le vittime della strada
Prevenzione e educazione stradale
Numeri e statistiche che si traducono con lutti e feriti, da qui la prevenzione, l’educazione stradale e la sicurezza diventano gli unici elementi in grado di fermare il conto, di rallentare l’elenco. E per parlare di prevenzione due giorni fa la Polizia Stradale di Verona ha organizzato un incontro formativo rivolto a circa 150 studenti che tra poco prenderanno la patente nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Marie Curie di Bussolengo. Un incontro al quale hanno partecipato anche vigili del Fuoco e personale del Suem, i primi ad accorrere quando c’è un incidente.
Il 2020 e il 2021, gli anni del lockdown per la pandemia, per chi si occupa di statistiche non fanno testo ma comunque incidenti e feriti ci sono stati: per mesi la maggior parte di noi è rimasta a casa, gli spostamenti erano limitati, ma una volta terminata la «clausura» è stato come se la gente avesse disimparato a guidare. E i numeri sono tornati a salire. Inesorabilmente.
Leggi anche
Vittime della strada, in Borgo Roma una distesa di croci bianche a monito e a memoria
Le stragi del sabato
Se si torna indietro nel tempo, per anni la sera del fine settimana, quella in cui i ragazzi andavano a divertirsi, si trasformava nella notte di angoscia per le famiglie. Per anni fuori dalle discoteche sono state esposte le auto, o meglio quel che ne rimaneva, coinvolte in sinistri in cui le vittime erano ragazzi appena maggiorenni. Lamiere accartocciate, deformate e diventate per gli occupanti una trappola. Lugubri e tremende, funzionarono come deterrente. Ma da tempo sono sparite. Alcol, stanchezza, distrazione e velocità stanno sempre alla base degli scontri, ma anche l’educazione stradale per pedoni e ciclisti diventa elemento fondamentale di prevenzione. In strada ci vanno tutti il codice della strada non vale solo per gli automobilisti.
I numeri
Undici i decessi in città dall’inizio dell’anno in 1441 incidenti e 23 persone in prognosi riservata, ricoverati in condizioni gravissime ma i numeri registrati in provincia obbligano a riflettere: 52 finora le vittime (l’anno scorso i decessi furono 64, 46 nel 2021 e 42 nel 2020), in linea con la media nazionale.
Nel 2007, a Verona, gli incidenti furono 2.363 con 2.137 feriti e 17 decessi, in 16 anni il calo è stato significativo, dovuto a una maggiore preparazione ma soprattutto all’aumento sistematico dei controlli da parte della polizia locale: autovelox e etilometri rappresentano comunque un deterrente. Come è emerso dalla relazione del Comando di via del Pontiere, da settembre 2022 ad agosto 2023 sono state più di 385mila le sanzioni elevate dagli agenti e tra questo 49mila per eccesso di velocità per un totale di 271mila punti della patente decurtati.
E se a ciò si aggiungono le norme di legge che negli ultimi anni hanno elevato le pene per chi guida in stato di alterazione alcolica o dovuta all’uso di sostanze stupefacenti il calo dovrebbe essere decisamente più sensibile.
Leggi anche
Castagnaro ricorda gli 89 concittadini vittime di incidenti stradali
I dati degli incidenti delle altre città
Le statistiche di riferimento per le altre città e pubblicate in questi giorni sono stilate sulla base di dati Istat e si riferiscono al biennio 2020-2022. Tra le grandi città Roma e provincia sono al primo posto sia per il numero di incidenti sia per le vittime e passa da 8.229 sinistri nel 2020 ai 13.862 dello scorso anno con, rispettivamente, 104 e 150 morti.
Sono stati 7.86 i sinistri a Milano co 44 decessi e 9.867 persone ferite mentre i numeri di Firenze e Napoli sono quelli che più si avvicinano a quelli della nostra città: 2.627 scontri e 10 vittime nel primo caso 2.336 con 23 morti nel secondo. Decisamente alti i numeri anche a Genova: 16 vittime e 4.662 feriti in 3.910 sinistri. Bollettino di guerra.