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Durante il temporale dei giorni scorsi

Un fulmine colpisce il Duomo: si ferma l'orologio, tecnologia in tilt

L'orologio che si è fermato alle 9.50
L'orologio che si è fermato alle 9.50
L'orologio che si è fermato alle 9.50
L'orologio che si è fermato alle 9.50

La quiete dopo la tempesta. La vita che riprende operosa e animata dopo il fortunale. Verona che brilla di nuovo sotto il sole, brulicante di turisti. 
Ma per il duomo nessun orizzonte sereno, non ancora almeno, dopo il violento temporale estivo di venerdì. Quando il tempo si è fermato alle 9.50 e l’intero impianto tecnologico della basilica che governa tutto in automatico, dalle luci alle telecamere, secondo i principi e i poteri della domotica, ha smesso di funzionare. Completamente. Un fulmine di forte intensità si è abbattuto alle fatidiche 9.50, infatti, sullo storico complesso della cattedrale. Campanile compreso. Scatenando il fuggi fuggi di chi si trovava lì in visita turistica o di passaggio. E spaventando il parroco della cattedrale, monsignor Gianluigi Cottarelli, che ha visto tutta la scena dalla finestra. 
Paura «Sembrava il finimondo, è successo tutto in pochissimi minuti», racconta il sacerdote. «Prima in cielo si è vista una luce intensa e chiara, in forte contrasto con il nero dominante. Poi un fascio di raggi ha avvolto, velocissimo, tetto e campanile. Infine si è sentito un boato pauroso: sembrava il terremoto». Non ci sono stati danni strutturali né cadute di intonaci o altri frammenti, come è avvenuto giovedì a Venezia dal campanile di San Marco sferzato da pioggia battente e raffiche di vento che correvano a oltre 100 chilometri orari. 
Il sistema di materiali isolanti e i parafulmini che avvolgono l’intera struttura come una gabbia, e la proteggono proprio da questi fenomeni meteorologici ha funzionato, ma solo in parte. Non potendo nulla per salvaguardare «le venature tecnologicamente avanzatissime che scorrono nel corpo anziano e prezioso della cattedrale», continua il sacerdote. 

 

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La quiete dopo la tempesta è tutt’altra cosa, insomma. E qualche parrocchiano del duomo ha già notato che l’orologio sulla facciata, nel protiro, è fuori uso. Domandando spiegazioni. «È sempre puntualissimo, i fedeli lo sanno», sottolinea. 
Danni ingenti Il fulmine ha mandato in tilt il sofisticato sistema domotico che in cattedrale, attraverso una serie di computer, governa l’accensione, lo spegnimento e più in generale il funzionamento di illuminazione, sistemi audio e microfoni, trasmissioni in streaming, riscaldamento, attrezzature per la sicurezza e pure il meccanismo dell’orologio. Le scariche elettriche convogliate dalla saetta fino alle viscere della basilica hanno letteralmente bruciato le schede elettroniche che fanno funzionare i pc e di conseguenza tutto il resto. 
«I danni sono ingenti e dobbiamo purtroppo attendere un po’ per procedere con le riparazioni, dato il periodo di ferie e chiusure», afferma monsignor Cottarelli. Lo spavento iniziale è passato. «Siamo sereni, ora che è passato tutto senza che nessuno si sia fatto male e sapendo che non ci sono danni strutturali, ma c’è comunque tutta una serie di problemi non facile da gestire». Dalla celebrazione delle messe all’illuminazione di opere d’arte, ad esempio. 

 

Il parroco Gianluigi Cottarelli
Il parroco Gianluigi Cottarelli


Tra passato e futuro «Ora non rimangono che i comandi manuali, per azionare luci o altro, ma non è la stessa cosa», sottolinea. A parte lo sforzo o la necessità di dover avere sempre qualcuno che li aziona, infatti, con quei comandi non ci sono mezze misure. «Così è tutto acceso oppure tutto spento», spiega il monsignore. Ma al momento non c’è via d’uscita, se si vuole garantire almeno luce all’interno delle navate o far funzionare i microfoni. 
In attesa del ripristino di tuto il sistema, una buona notizia c’è. «La connessione internet funziona e possiamo trasmettere in streaming su Youtube le celebrazioni, come di consueto», conclude felice monsignor Cottarelli. «Tutto il resto è ancora fermo, e bisogna attendere. Con pazienza». 

Camilla Madinelli

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