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truffe agli anziani

«Suo figlio ha causato un incidente: paghi o finirà in cella»: preso il falso carabiniere

L'uomo si fingeva comandante. I militari lo hanno fermato dopo due raggiri messi a segno tra Villafranca e Povegliano
Il falso carabiniere si presentava alle vittime come comandante dell'Arma
Il falso carabiniere si presentava alle vittime come comandante dell'Arma
Truffa agli anziani (Telearena)

 «Sono il comandante dei carabinieri. Suo figlio ha causato un incidente. Passerà da lei un avvocato a ritirare seimila euro come garanzia o, in alternativa, tutti i beni di valore che avete in casa». Era più o meno di questo tenore la telefonata che hanno ricevuto due anziane, una di 85 anni e l’altra di 75, residenti a Povegliano e a Villafranca.

Ad architettare queste truffe sarebbe stato un trentaquattrenne, Maurizio Di Martino, arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Verona e comparso ieri, 13 luglio, davanti al giudice Enrico Zuccon per la direttissima.

Vittime privilegiate del trentaquattrenne, donne anziane, spinte da lui stesso a credere che i loro figli avessero bisogno di aiuto, dopo essere rimasti coinvolti in un incidente e trattenuti negli uffici di polizia. Persone fragili, che di fronte a qualcuno che si qualificava come «comandante dei carabinieri» erano pronte ad aprire il portafogli e consegnare qualsiasi cosa, pur di aiutare il figlio in questione.

Gli ultimi due episodi

I due episodi contestati al trentaquattrenne sono avvenuti entrambi mercoledì. All’anziana di 85 anni, Di Martino avrebbe detto che il figlio aveva investito in auto una donna e una bambina e che avrebbe dovuto dare a un fantomatico «avvocato Rossi» tutti i beni custoditi in casa. Al suo arrivo, l’anziana ha effettivamente consegnato due anelli, un fermacravatta e una collana per un valore di mille euro.

All’altra vittima, una donna di 75 anni, il finto «comandante dei carabinieri» avrebbe detto che la figlia aveva investito due persone. Per evitare che finisse il prigione, la donna ha così consegnato due anelli, due collane e monete per 52 euro. Tutto ciò che era riuscita a racimolare in casa.

In poche ore i carabinieri, grazie anche alle segnalazioni raccolte, sono riusciti a individuare il trentaquattrenne, e di conseguenza il bottino delle due truffe, sventando anche altri potenziali raggiri in corso: le chiamate al 112, infatti, erano state diverse.

Di Martino, difeso dall’avvocato Francesca Campostrini, è comparso ieri davanti al giudice Enrico Zuccon per la direttissima: l’arresto è stato convalidato e nei trentaquattrebbe sono state disposte le misure dell’obbligo di firma e dell’obbligo di dimora nel Napoletano.

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Manuela Trevisani

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