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Tragica escursione sul Carega donna muore in un canalone

Una veduta del Plische, la montagna nel gruppo del Carega
Una veduta del Plische, la montagna nel gruppo del Carega
Una veduta del Plische, la montagna nel gruppo del Carega
Una veduta del Plische, la montagna nel gruppo del Carega

Ancora una tragedia in montagna. Ieri, nel primo pomeriggio, sulla cima del monte Plische, Gruppo del Carega, nei pressi della croce, ha perso la vita Ludmila Drogovozov, 44 anni, escursionista di nazionalità moldava residente a Soave. La donna, che praticava corsa in montagna, è scivolata cadendo in un canalone. A dare l’allarme è stato un amico con cui era uscita. I due erano saliti in quota per praticare l’attività di cui entrambi erano appassionati e indossavano un abbigliamento leggero tipico per questo sport. Pare che l’area fosse avvolta da una fitta nebbia, circostanza che avrebbe favorito il tragico epilogo dell’escursione in quota. Secondo una prima ricostruzione, mentre i due amici si trovavano lungo le creste della montagna, la donna è scivolata improvvisamente in un canalone, scomparendo nella nebbia che ha reso molto impegnative le ricerche. Infatti, l’uomo, nel tentativo di raggiungere l’amica, ha perso le tracce del sentiero, perdendosi sua volta ed è stato poi trovato in stato di ipotermia proprio in territorio veneto e recuperato dall’elicottero approfittando di una finestra di visibilità. Nel frattempo gli uomini del Soccorso alpino della Zona Basso Trentino erano riusciti a individuare la donna, ma per lei non c’era più nulla da fare, poiché la caduta nel canalone era stata fatale. Dopo l’incidente è stato allertato anche il Soccorso alpino di Verona. Non sapendo su quale versante potessero trovarsi, si sono mosse le stazioni del Soccorso alpino di Verona, Recoaro-Valdagno e Ala per la parte trentina. Le ricerche sono state particolarmente complicate per le condizioni meteorologiche sfavorevoli. L’elicottero di Verona emergenza ha provato ad avvicinarsi, ostacolato però dalla nebbia. Appena si è aperto un varco, l’eliambulanza di Trento è riuscita a trasportare una squadra di cinque soccorritori di Ala al Rifugio Scalorbi e, successivamente, ha individuato l’amico della vittima e lo ha recuperato. Nel frattempo una squadra di Verona con un medico partiva da Campofontana, così come sul versante vicentino si muoveva la squadra di Recoaro-Valdagno. I soccorritori trentini sono stati i primi a raggiungere il corpo senza vita della donna in un canale. Non appena sono stati affiancati dai veronesi, il medico della stazione ne ha constatato ufficialmente il decesso. La salma è stata poi trasportata al rifugio Revolto. Le squadre del Soccorso alpino sono successivamente intervenute nella zona di Bocchetta Fondi, poiché un gruppo di 8 escursionisti quarantenni di Padova - che aveva risalito un canale di neve con picche e ramponi - era stato bloccato dalla nebbia a 1.900 metri. Il Soccorso alpino di Verona è intervenuto inoltre in aiuto di due escursioniste che presentavano traumi da caviglia. Una donna era scivolata sulla neve dura delle Creste di Naole sul Baldo, mentre la seconda si era infortunata nella zona della Madonna della Corona. • E.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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