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Tosi: «Arena gratis? Aiuto al turismo assai più dell’affitto»

La teoria della gratuità dell’Arena, per determinati e selezionati spettacoli, era mirata a portare in termini di immagine e di indotto turistico un beneficio infinitamente più grande dei 45mila euro richiesti per l’affitto dell’anfiteatro. L’ex sindaco Flavio Tosi risponde così alla scelta dell’amministrazione Sboarina di non cedere più l’anfiteatro senza canone d’affitto. «Abbiamo già perso il Festivalshow che non si terrà più in Arena ma a Trieste: un evento che era diventato un po’ una sorta di nuovo Festivalbar e che dava lustro alla città a livello nazionale. Senza contare la natura solidaristica della serata, caratteristica comune anche ad altre serate in cui l’Arena è stata concessa senza canone. Una strategia di marketing anche turistico che nei dieci anni di amministrazione ha fatto lievitare le serate di extralirica da tre a cinquanta date». Difende così, Tosi, la linea della passata amministrazione. «La nostra è stata una scelta politica su cui non intendo far polemica e che giudico responsabile. Ciò detto, le nuove linee guida prevedono che l’Arena possa essere concessa a titolo gratuito», replica l’assessore al Bilancio Francesca Toffali, «ma solo in caso di eventi istituzionali a carattere nazionale o internazionale. Un esempio è il prossimo raduno dell’Arma dei carabinieri che si terrà il 22 aprile». Insieme al consigliere Alberto Bozza, Tosi elenca una serie di manifestazioni che negli ultimi mesi il centro storico ha perso: «a iniziare dal Galà di Giulietta al mancato passaggio della maratona in Arena, dalla Mille Miglia che non farà tappa in città ma a Borghetto, alle auto storiche, relegate tra pozzanghere e fango in Arsenale». In alcuni casi, la motivazione è stata relativa alla sicurezza e alle nuove norme antiterrorismo. E qui arriva un altro attacco a Sboarina. Ovvero, il non aver disciplinato la circolare Gabrielli in un protocollo, diviso per manifestazioni, che contenga linee guida da seguire per le associazioni che organizzano eventi: «Non c’è una ordinanza sindacale e l’onere dei piani di sicurezza ricade sulle realtà, spesso no profit, organizzatrici», denuncia Bozza. •

I.N.

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