Si rompe un macchinario nel laboratorio di Villafranca che processa i test del centro tamponi di Marzana, aperto 24 ore su 24, nel picco dei contagi, e subito nasce una “querelle“. Nei giorni scorsi un estrattore, utilizzato per l’analisi dei test, è andato in tilt provocando un allungamento dei tempi di attesa dell’esito per gli utenti. Lo strumento è stato riparato, ma nel frattempo la lista dei tamponi da refertare si è allungata tanto che chi ha effettuato un tampone mercoledì, sabato doveva ancora avere il risultato.
Intanto, dopo la denuncia del senatore Vincenzo D'Arienzo («Il centro di Marzana non è affidabile») arriva la replica dell’Ulss9: «Il senatore forse non sa che se è stato sottoposto a tampone molecolare deve stare in quarantena fino alla comunicazione dell’esito e non può andare in giro. Non esiste quindi alcun rischio di contagio. La rottura di un macchinario, in giorni di picco dei contagi, ha provocato dei rallentamenti. È pur vero che da sempre per i tamponi molecolari il tempo di attesa va dalle 48 alle 72 ore. Il molecolare», continua l’Ulss, «si effettua normalmente dopo un tampone rapido con esito positivo, subito dopo la rilevata positività negli stessi punti tampone oppure su indicazione del proprio medico. Lo stesso medico prescrive le cure più adeguate ai propri assistiti in base alla sintomatologia. Non è quindi vero che in attesa dell’esito non si possano assumere medicinali per curare i sintomi da Covid-19».
L’Ulss9 replica anche all’accusa di D’Arienzo sugli orari del centro tamponi allestito a Veronafiere e del fatto che alcuni cittadini sarebbero stati mandati via alle 17, pur chiudendo il centro alle 19. «Cosa non vera», precisa l’Ulss. «Non risulta che il centro tamponi in Fiera abbia mai chiuso prima delle 19.
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