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Piazza della Loggia

Strage di piazza della Loggia, Toffaloni di nuovo a giudizio

Terzo rinvio dopo due false partenze. Il gup del tribunale dei minori ha disposto il processo per l’imputato, che vive in Svizzera ed era minorenne all’epoca dei fatti
Brescia, 28 maggio 1974 Sono passati minuti dalla strage che fece otto morti e 102 feriti. Il ragazzo indicato nel cerchio è stato identificato in Marco Toffaloni
Brescia, 28 maggio 1974 Sono passati minuti dalla strage che fece otto morti e 102 feriti. Il ragazzo indicato nel cerchio è stato identificato in Marco Toffaloni
Brescia, 28 maggio 1974 Sono passati minuti dalla strage che fece otto morti e 102 feriti. Il ragazzo indicato nel cerchio è stato identificato in Marco Toffaloni
Brescia, 28 maggio 1974 Sono passati minuti dalla strage che fece otto morti e 102 feriti. Il ragazzo indicato nel cerchio è stato identificato in Marco Toffaloni

Il veronese Marco Toffaloni è stato tri-rinviato a giudizio per la strage di piazza Loggia a Brescia, il 28 maggio 1974, di cui per l’accusa è uno degli esecutori.

Il terzo rinvio a giudizio è stato deciso ieri dal gup del tribunale dei minori di Brescia nell’ambito del procedimento che comprende anche i due precedenti. Nelle due altre udienze preliminari vi furono problemi che portarono poi all’annullamento del processo e alla trasmissione degli atti al gup. I primi due provvedimenti sono stati annullati, per difetto di elezione di domicilio in un caso e per mancato contraddittorio nel secondo caso.

Le contestazioni

La procura dei minori di Brescia contesta nei confronti di Marco Toffaloni il reato di concorso in strage «in concorso con altre persone tra le quali Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte giudicati separatamente e condannati all'ergastolo nonché con Roberto Zorzi, nei cui confronti si procede separatamente, allo scopo di attentare alla sicurezza interna dello Stato». Per la Procura, appartenevano tutti «all'organizzazione eversiva Ordine Nuovo, che aveva promosso l'attentato nell'ambito della pianificazione di una serie di azioni terroristiche, nel corso di una manifestazione a Brescia».

In particolare Toffaloni, «concorrendo nel collocamento dell'ordigno esplosivo destinato all'attentato in un cestino porta rifiuti aderente a una colonna dei portici delimitanti la piazza e nel provocarne l'esplosione, cagionava una strage da cui, per effetto della violenza e dello scoppio delle schegge del cestino e di altri materiali derivava la morte di otto persone e il ferimento di 102 persone» recita il capo di imputazione.

Le eccezioni

Nell’udienza di ieri sono state prima discusse le eccezioni sollevate dalla difesa. La prima è relativa all’inutilizzabilità, sostenuta dall’avvocato Marco Gallina, di una parte degli atti. La seconda, secondo il legale, riguarda invece la relazione relativa in cui si trovava il minore all’epoca dei fatti. Questo con riferimento alla situazione familiare, personale e alle frequentazioni politiche. Sono state entrambe rigettate. Con riferimento alla seconda, è stato motivato dal gup che nel fascicolo che raccoglie gli atti d’indagine, sono contenute le risposte a questo genere di questioni.

La data

La data d’inizio del processo è stata fissata er il 30 maggio, due giorni dopo il 50esimo anniversario della Strage e 18 giorni prima della seconda udienza del processo a Roberto Zorzi, l’adulto, residente negli Stati Uniti considerato a sua volta dall’accusa, uno degli esecutori dell’eccidio. I due procedimenti dovrebbero poi svolgersi più o meno parallelamente anche se di fronte a due corti diverse.

Mario Pari

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