Caldo. Ressa. C’è un odore acre, di chiuso e di umori corporei su questo vecchio treno regionale, dove un’umanità varia, assonnata e nervosa viaggia tutta pigiata, spalla contro spalla, in una promiscuità sgradita ma inevitabile, a causa della mancanza di spazio. Nel vagone grigio la luce sfarfalla. (...)
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