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Lotta al Covid

Solamente il 3% dei veronesi anziani e fragili ha fatto la quarta dose: «Ma vaccinarsi è ancora necessario»

Un anziano si sottopone alla quarta dose
Un anziano si sottopone alla quarta dose
Un anziano si sottopone alla quarta dose
Un anziano si sottopone alla quarta dose

Si prevedeva. I dati lo confermano: la corsa alla quarta dose di anticovid non è scattata tra le categorie che più avevano risposto - in velocità e con entusiasmo - alle prime chiamate. Della platea dei circa cinquantamila veronesi, tra anziani e fragili, che possono sottoporsi alla seconda dose di rinforzo, dopo il ciclo primario, finora hanno risposto solo in 1.882 dal 26 aprile a ieri mattina. Il 3,76 per cento. Una risposta più bassa anche della vicina Vicenza che, con una platea meno numerosa, è arrivata al 5,6 per cento per quasi 2.400 vaccinati. La tendenza si avverte anche a livello nazionale.

È lungo l’elenco dei motivi per cui i cittadini hanno risposto con meno convinzione: l’allentare della virulenza dell’infezione, l’arrivo della bella stagione, il pensiero di procrastinare all’autunno “per vedere come va nel frattempo” e forse anche stanchezza. Anche se negli ultimi giorni l’affluenza ai centri vaccinali aperti tra città e provincia segna una lieve ripresa: mercoledì sono stati 301 le quarte dosi somministrate e lunedì 234. Sono i dati più alti dal 26 aprile, anche se di certo lontani da una buona copertura.

«Probabilmente si è persa un po’ di attenzione e sensibilità e c’è stanchezza», spiega il professore Claudio Micheletto, primario di pneumologia dell’Azienda ospedaliera di Verona. «L’indicazione, però, è specifica per una platea ristretta e sarebbe meglio che queste persone si vaccinassero. Si tratta di anziani o persone con comorbidità che poi sono anche le categorie che abbiamo oggi ricoverate nei nostri reparti», continua Micheletto. «Sono una quarantina, non sono tanti, ma tutti in età avanzata. Negli anziani, inoltre, la terza dose tende a non essere duratura, perciò per queste categorie la vaccinazione è importante».

Ieri c’erano 115 ricoverati covid nel Veronese (cinque in intensiva) e 664 nuovi positivi su 7.700 attuali positivi. «Verona ha continuato per giorni a fare mille positivi al giorno. È vero che la malattia è più blanda e non è un pericolo per la maggioranza della popolazione, ma per le categorie indicate sì». La campagna vaccinale ha raggiunto l’85,7 per cento della popolazione. Le prime dosi sono rare: 0,8 per cento. Tutte le fasce d’età hanno superato ampiamente la soglia dell’80 per cento per il ciclo primario (la terza dose è stata effettuata dal 70 per cento), eccetto quella dei bambini tra 5 e 11 anni, coperti al 32 per cento. Gli over80 sono quasi coperti al 100 per cento dal ciclo primario e al 92 anche con la terza dose. Sono 127mila i veronesi non vaccinati, su 885mila persone vaccinabili, il 14,4 per cento. Possono sottoporsi alla quarta circa 44.600 ultraottantenni che hanno completato il ciclo primario e ricevuto la terza dose da almeno 120 giorni. A questi si aggiungono 4.841 anziani nelle case di riposo. Alla platea sono stati tolti over80 che hanno contratto l’infezione dopo la seconda dose o che si sono ammalate dopo il booster. I vaccini si effettuano al centro allestito al policlinico di Borgo Roma, all’ex ospedale di Valeggio e al centro vaccinale Ex Rossetto in via Einaudi, di Legnago. La quarta dose si riceve anche senza prenotazione.

Maria Vittoria Adami

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