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LUTTO

Serio De Guidi, il prete teologo partito dalla terra

di Enrico Giardini
Docente e studioso umanista, ricordava le sue origini contadine
Don Serio De Guidi
Don Serio De Guidi
Don Serio De Guidi
Don Serio De Guidi

In un'autobiografia scritta nel 1991, dal titolo Esperienza e poesia, aveva tracciato le tre matrici della sua formazione: contadina, umanistica, ministeriale-clericale. Sarà ricordato così oggi, alle 10, nella chiesa di Santa Maria di Zevio suo paese d'origine, don Sergio De Guidi, teologo moralista, spentosi mercoledì all'età di 83 anni. Lascia la sorella suor Maria Primina e il fratello Lino, nipoti e pronipoti. Sarà il vescovo Giuseppe Zenti a presiedere il rito funebre.
Don Serio De Guidi è stato per mezzo secolo una delle colonne portanti dello Studio teologico San Zeno, dove i futuri preti del Seminario diocesano studiano teologia, e dell'Istituto di Scienze religiose San Pietro martire, per laici, e anche un formatore di giovani e famiglie sulle sacre scritture. La sua attività di docente di Teologia morale, i numerosi libri e articoli su riviste, lo hanno portato a essere fra gli studiosi più apprezzati a livello nazionale e anche oltre.
«Si era formato attraverso la sua tesi sul pensiero del filosofo veronese monsignor Giuseppe Zamboni», ricorda don Augusto Barbi, biblista, per tanti anni direttore dello Studio teologico San Zeno dove tutt'ora insegna, come alla Facoltà teologica del Triveneto. «Docente per tanti anni, è stato vicepresidente dell'Associazione dei teologi moralisti italiani e membro della redazione della Rivista di teologica morale». Don Barbi sottolinea che «don Serio, nello Studio teologico, ha dato un apporto fondamentale all'elaborazione originale del piano degli studi, per la sua attenzione al confronto interdisciplinare, per la sua accentuazione della dimensione formativa della teologia in vista di plasmare la vita delle persone, con cui la teologia deve confrontarsi».
Don Barbi cita «lo spazio che nella sua vita di studioso ha avuto l'attenzione estetica. L'arte e la poesia sono state un'ulteriore espressione nella sua ricca personalità. Con questa sua attività poliedrica ha lasciato alla chiesa di Verona e alla tante persone che ha formato un patrimonio di pensiero e di qualità di vita che forse non è stato sempre pienamente capito e apprezzato e attende ancora di essere valorizzato in profondità».
Un studioso, don De Guidi, che non perdeva mai di vista la realtà delle persone. Un uomo partito dalla terra, dura e bassa, coltivata come poi la mente e lo spirito. Convinto, come citava nella sua autobiografia, che «sa di sale e sudore il profumo della verità».
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