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MARTEDÌ IL PRIMO CITTADINO A CIMA COPPI

«Se vinco scalo lo Stelvio in bici»: ora Tommasi mantiene la promessa

Ieri il sindaco e l’assessore Ferrari hanno partecipato alla ventunesima marcia di Barbiana
Ieri il sindaco e l’assessore Ferrari hanno partecipato alla ventunesima marcia di Barbiana
Ieri il sindaco e l’assessore Ferrari hanno partecipato alla ventunesima marcia di Barbiana
Ieri il sindaco e l’assessore Ferrari hanno partecipato alla ventunesima marcia di Barbiana

L’aveva promesso e così sarà. Martedì il sindaco Damiano Tommasi si metterà in sella alla sua bicicletta e raggiungerà la Cima Coppi, sullo Stelvio. Una scalata, da Prato dello Stelvio al passo, di circa 25 chilometri lungo quarantotto tornati e con poco più di 1.800 metri di dislivello. Un’impresa da ciclisti esperti, ma in fondo ogni promessa è debito. Era il 13 giugno scorso, l’indomani dei risultati del primo turno, quando i primi risultati lo davano in testa, e quel giorno il futuro sindaco aveva promesso: «Se vinco vado in bici fino alla cima Coppi. Per festeggiare il risultato». Nero su bianco durante un’intervista che poi era rimbalzata in tutta Italia. Due settimane più tardi, dopo la vittoria al ballottaggio con Federico Sboarina, il «se» a inizio frase era scomparso. E ora è arrivato il momento di onorare quel debito. Il ritrovo dopodomani è previsto proprio a Prato dello Stelvio alle 10. Ma quello di Tommasi, al netto della scalata in bici, è un fine settimana di impegni. E non solo a Verona.

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Don Milani Ieri il primo cittadino assieme agli assessori all’ambiente, Tommaso Ferrari, e alle politiche giovanili, Jacopo Buffolo, ha partecipato alle ventunesima edizione della marcia a Barbiana, a Vicchio di Mugello in provincia di Firenze. Lì dove Don Milani aveva fondato la sua scuola, fonte - non ne ha mai fatto mistero - di ispirazione non solo fra i banchi ma anche per la quotidianità, e ultimamente pure per la politica per Tommasi. Figura a cui, per altro, ha intitolato la sua di scuola, la Don Milani Middle school, a Pescantina. «Don Lorenzo Milani fa parte delle nostre vite: tanti di noi hanno tratto ispirazione dall’idea di politica che Don Milani aveva trasmesso. Non dobbiamo dimenticare il suo messaggio», ha detto ieri il sindaco. E poi ha aggiunto: «C’è tanto affetto per don Milani, non solo per me ma anche per gli altri che hanno partecipato alla campagna elettorale. In tanti, infatti, abbiamo tratto ispirazione dalla sua figura, anche per la politica». E spiega il perché: «Parliamo di un messaggio così forte che però è partito da una realtà molto piccola. Tutto questo ci insegna a non porci limiti, a non trovare alibi che possano bloccare ispirazioni o iniziative che invece possono diventare di grande respiro».

L’anniversario Altro appuntamento oggi. Il primo cittadino, alle 8, infatti parteciperà alla partenza dell’ultima tappa del percorso fatto da una cinquantina di escursionisti per celebrare un anniversario particolare e molto sentito: i cinquant’anni del sentiero E5. Un percorso lungo circa trecentocinquanta chilometri che inizia dal Passo del Rombo, prosegue sul valico delle Alpi Retiche Orientali fino a Verona.

Nicolò Vincenzi

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