Il Veneto è primo in Italia per iscrizioni agli istituti tecnici. Infatti il 38,3% degli iscritti alle scuole superiori sceglie percorsi tecnici (economico e tecnologico), il 47,7% sceglie i licei e il 14% gli istituti professionali, anche in questo caso con una percentuale che colloca la nostra regione tra le prime a livello nazionale. E' quanto emerge dai dati del Ministero dell’istruzione sulle iscrizioni all’anno scolastico 2022/2023, che rilevano a livello nazionale una crescita degli istituti Tecnici e i Professionali a fronte del 56,6% degli studenti che in Italia sceglie i Licei.
Un incremento, che sul nostro territorio, può essere letto come una risposta alla richiesta delle aziende di profili tecnici, sempre più introvabili. Una vera e propria emergenza per gli imprenditori.
Nel dettaglio, per quanto riguarda i licei, il 6% degli studenti che a settembre inizieranno le superiori ha scelto l’artistico, il 3,7% il classico, il 6,3% il linguistico, l’8,1% lo scientifico e il 5,4% il liceo delle scienze umane. L’11,2% il liceo delle scienze umane opzione scienze applicate e il 4,1% quello con opzione economico sociale, lo 0,4% il liceo europeo e la stessa percentuale il liceo coreutico sezione musicale, l’1,8% lo scientifico a indirizzo sportivo. Per i tecnici, il 14,8% dei ragazzi veneti ha scelto l’indirizzo economico e il 23,5% quello tecnologico. Infine i professionali che hanno raccolto il 14% delle preferenze.
“Il primato nazionale del Veneto nelle iscrizioni agli istituti tecnici è frutto del poderoso lavoro di valorizzazione e di comunicazione messo in atto in stretta collaborazione tra Ufficio Scolastico Regionale, mondo delle imprese e Regione del Veneto”, commenta Elena Donazzan, assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro. "Sommando l’area tecnica e quella professionale". aggiunge, "vediamo che nella nostra regione gli studenti prediligono percorsi fortemente votati alle aree che maggiormente dialogano con il mondo delle imprese. E questo rappresenta un elemento di forza su quale continueremo a puntare, anche investendo sullo sviluppo degli ITS, ossia sull’alta formazione tecnica che sta riscontrando un crescente successo grazie alle forti sinergie tra scuola, imprese e mondo dell’università”.