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Salvataggio a Bosco Buri

Andrea e Simone, agenti-eroi: «Era intrappolato nel fango in Adige, temevamo si addormentasse»

I due poliziotti in servizio alle Volanti sono entrambi «figli d'arte». E ammettono: «La Volante è una bella malattia»
Gli agenti Andrea Anselmi e Simone Martini hanno salvato un uomo caduto in Adige
Gli agenti Andrea Anselmi e Simone Martini hanno salvato un uomo caduto in Adige
Gli agenti Andrea Anselmi e Simone Martini hanno salvato un uomo caduto in Adige
Gli agenti Andrea Anselmi e Simone Martini hanno salvato un uomo caduto in Adige

Il confine è sottile. E nemmeno tanto delineato: dove finisce la preparazione e dove inizia l’istinto? Andrea Anselmi e Simone Martini sono i due agenti in servizio sulla Volante Venezia che l’altra notte hanno salvato un uomo che era finito in Adige dopo una serata in compagnia sull’argine, dove assieme ad amici aveva grigliato e fatto baldoria.

Il loro turno era appena iniziato e la centrale operativa li ha inviati a Bosco Buri per una persona finita in acqua e impantanata nella melma. Quando la pattuglia è arrivata erano oltre trenta minuti che l’uomo era imprigionato. Difficile capire, per chi non l’ha provata, la potenza della melma, basti pensare che tirandolo fuori, l’uomo ha lasciato in acqua sia le scarpe che i pantaloni, giusto per dare l’idea.

Il racconto dei poliziotti

«Abbiamo raggiunto l’uomo a piedi, facendoci luce con le torce che abbiamo in dotazione. Lui era pallido, balbettava, sembrava stesse per addormentarsi, in ipotermia. Lo abbiamo agganciato con la cintura e abbiamo cercato di tenerlo sveglio perchè se si fosse addormentato avrebbe mollato la presa e la corrente lo avrebbe portato via», dicono gli agenti.

Si guardano, Anselmi sottolinea: «Avevo già detto a Simone che se fosse scivolato via mi sarei tolto tutto e mi sarei buttato in acqua». Ed è a questo punto che capisci che non è solo la preparazione. «È la strada che ti forma, la miglior insegnante. La scuola ti prepara, ma il resto lo fai lavorando», continua Anselmi.

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Entrambi sono «figli d’arte», il padre di Anselmi alla Stradale, quello di Martini in Volante. «È a Roma e da trent’anni sta in Volante», dice il giovane che è al suo primo incarico dopo la scuola. È al suo quinto mese da operativo. «Ci siamo confrontati finito l’intervento. Abbiamo analizzato tutto e ci siamo detti che abbiamo fatto tutto quello che potevamo, l’uomo è stato portato in ospedale, vivo». Il loro turno che doveva finire alle 7, in realtà è finito alle 13.

«Appena finito questo intervento siamo andati in Bra per una rapina. Quando sei in Volante cerchi di finire ogni intervento per essere libero per quello dopo, perchè c’è sempre qualcuno che può aver bisogno». E sorridendo dice Anselmi, che ha fatto anche cinque anni a Milano: «La Volante è una bella malattia».

Alessandra Vaccari

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