“Non mi sento sfruttato perché per me non conta la quantità di denaro, quanto piuttosto la qualità del tempo in cui vivo.
In soldoni, se vado in ufficio e devo stare in silenzio otto ore, per fare due ore di pausa pranzo, insomma queste cose alienanti e per me tristi, io rifiuto”., (...)
Clicca qui per proseguire la lettura