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Disagio giovanile, i casi di Verona

Ragazzi in crisi, aumentano i tentativi di suicidio. «Vanno ascoltati. Sono fragili e non solo per la pandemia»

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Ci sono gli sportelli psicologici, ci sono quelli antidisagio, ci sono gli psicologi in istituto, ci sono i webinar, ci sono i tavoli misti tra psicologi e forze dell’ordine contro la devianza e le baby gang. Sulla carta c’è davvero tanto, in pratica anche. Eppure i ragazzi vivono il male d’essere di questi giorni, assorbono come le spugne i problemi, e hanno bisogno di parlare. Hanno bisogno d’essere ascoltati. «Quello che continuo a raccomandare ai miei insegnanti è di non avere l'ansia da programma. Non voglio sentir dire abbiamo perduto due anni. Non li abbiamo perduti. Sono stati impiegati in maniera diversa. Ritengo fondamentale ascoltare i ragazzi quando ne hanno necessità anche nel bel mezzo di una lezione. Per esempio quando è scoppiata la guerra in Ucraina i ragazzi hanno chiesto di parlarne. E nel momento in cui si sente questa necessità è fondamentale lasciare da parte il programma e parlare con loro perché al di là della conoscenza cognitiva ritengo sia fondamentale la conoscenza emotiva», non ha dubbi Sara Agostini, preside del Copernico (1.800 studenti) e del Sanmicheli (1.200 allievi). «I ragazzi dopo due anni di Dad sono tornati in presenza e hanno portato tutti i problemi che avevano accumulato. Avevano voglia di parlare. Per questo ho subito provveduto a potenziare gli sportelli psicologici ed abbiamo fatto laboratori sulla gestione delle emozioni, corsi di teatro. I ragazzi sono ancora più fragili di quanto non fossero prima della pandemia. Non è stato soltanto quella a peggiorare le cose, ma ha contribuito», aggiunge la preside Agostini.

Ma anche gli insegnanti hanno bisogno di supporto: «Neanche per loro è facile, erano abituati ad avere dei programmi a doverli rispettare, io dico sempre loro non importa se non arrivate in fondo, ciò che importa è che i ragazzi vi seguano, e che voi li sappiate ascoltare. Abbiamo parlato degli episodi di suicidio, è giusto parlarne. Alcuni mi hanno chiesto se sapessi in quale scuole si erano verificati gli ultimi due episodi, ho detto loro che non importa quale sia la scuola, poteva essere qualsiasi, noi dobbiamo ascoltare i ragazzi, parlare con loro».

«Abbiamo il supporto psicologico che viene attivato al bisogno», spiega il preside del Ferraris e Fermi (1.400 studenti), Rosario Blasco, «negli anni passati abbiamo parlato delle problematiche legate al suicidio, avevamo avuto un caso una decina di anni fa, ma per fortuna queste problematiche non si sono più ripresentate. Ora il supporto rientra nel Progetto salute che è applicato, ma gran parte delle iniziative con il lock down erano state sospese, quest’anno in presenza abbiamo ripreso soltanto il Progetto salute che funziona bene. Se uno studente ha bisogno di supporto ci attiviamo subito», conclude il preside.

«La scuola è la prima agenzia educativa del Paese ed è da qui che deve partire la costruzione di un grande intervento di sostegno e costruzione di politiche efficaci. È importante assumere altre iniziative e, per questo, sostengo la proposta depositata dal Pd al senato con cui si istituisce un fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante. Occorre, infatti, costruire una comunità territoriale, con docenti e famiglie, che faccia rete con i servizi offerti dalle associazioni, dal terzo settore e dal volontariato e che si fondi sul lavoro in equipe con educatori, pedagogisti e psicologi che nelle scuole possono dare il loro straordinario contributo, realizzando alleanze e patti educativi territoriali», dice la deputata Alessia Rotta, che ha scritto al ministro per l’Istruzione. «È impressionante il numero, in crescita, dei suicidi o dei tentativi. Abbiamo lavorato per avviare un sistema di assistenza e di supporto psicologico a livello nazionale per prevenire l’insorgere di forme di disagio o di malessere tra gli studenti, ma anche tra gli adulti con la previsione di un bonus psicologico per i cittadini meno abbienti. Ho presentato un'interrogazione al ministero per capire quali sono le linee di indirizzo che si intendono mettere in campo nei prossimi mesi. Sono certa che Bianchi si mostrerà attento e sensibile di fronte a questa drammatica emergenza, sostenendo tutte le misure necessarie per contenere questo disagio anche dal punto di vista della prevenzione». 

Alessandra Vaccari

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