<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Rinvio a giudizio

Bandi per l'accoglienza e truffa: Fresco, presidente-allenatore della Virtus, a processo

di Fabiana Marcolini
Cadono alcune accuse ma ne vengono confermate altre per Fresco
Gigi Fresco
Gigi Fresco
Gigi Fresco
Gigi Fresco

Tre i bandi per l’accoglienza «attenzionati» dalla Guardia di Finanza dopo che la Prefettura aveva segnalato alcune anomalie. Tre le annate, 2016, 2017 e 2018, ma Luigi Fresco risponderà solo per le ultime due: ieri infatti il gup Carola Musio ha dichiarato il non luogo a procedere per i fatti del 2016 in quanto prescritti, e ha disposto il rinvio a giudizio del patron della Virtus davanti al giudice Beatrice Marini, per l’udienza filtro, il 18 settembre. 


L’indagine

Truffa ai danni dello Stato, turbata libertà degli incanti, falso e auto riciclaggio le accuse che il pm Maria Diletta Schiaffino contesta all’imputato difeso da Alessandro Avanzi e Roberto Canevaro. Un’indagine complessa che riguardava i bandi per l'accoglienza (oltre 700 i profughi assistiti) iniziata con la verifica della ragione sociale della Virtusvecomp presente nel registro imprese dal 2011 e con oggetto sociale «l'esercizio di attività sportive e attività ad essa connesse e strumentali».

A metà del 2017, come rilevò la Finanza, relazione poi confluita nell’ordinanza firmata dal gip Raffaele Ferraro che nel novembre 2021 dispose il sequestro di 12 milioni di euro, era stata inserita anche «l’accoglienza per cittadini stranieri ospitabili mediante la partecipazione ai bandi appositamente indetti». L'anno successivo, secondo l’impianto accusatorio, «al fine di poter iscriversi alla lega calcistica professionistica, cambiava nuovamente l’oggetto sociale limitandolo all’attività sportiva ma alla fine del 2018 veniva nuovamente inserito l'assistenza non specialistica finalizzata all’ospitalità di profughi». Quello che il gip definì «un uso disinvolto dell’oggetto sociale» che ha consentito la partecipazione ai bandi.

E la Prefettura ha elargito 2 milioni 299mila euro nel 2016, 5 milioni 649mila l'anno successivo e 4 milioni 293mila nel 2018.
In prima battuta venne congelato il denaro presente sui conti di Virtusvecomp e della società di calcio, dissequestrati una decina di giorni dopo, e indagati anche due collaboratori di Gigi Fresco. Ma nel 415bis, atto di fine indagine, restò soltanto il nome del deus ex machina della squadra di borgo Venezia. Affronterà il processo nel quale non sarebbero esclusi colpi di scena.
 

Suggerimenti