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Festival del centenario

La magia dell'Arena, fra Aida, Sophia e il Tricolore nel cielo / Le immagini più belle della «prima»

Festival lirico 2023, il festival del Centenario dell'Arena di Verona: le immagini e il racconto della prima
PRIMA FESTIVAL DEL CENTENARIO

 Le Frecce tricolori ad accendere il cielo di bianco, rosso e verde. L’emozione parte da lì, anzi ancora prima. Dal preciso momento in cui si attraversano gli arcovoli. È lì che parte la magia, in quell’attesa dell’inizio in cui ci si accorge che sta per accadere qualcosa di speciale. Non può essere una “prima” come tutte le altre, perché questa è una stagione diversa. È la centesima, con l’Arena portata davanti agli occhi di tutto il mondo grazie alle telecamere della Rai, ma dal vivo è tutta un’altra cosa. Ogni respiro è un’emozione, la bellezza dell’anfiteatro lascia senza fiato. Manca poco all’inizio ma l’attesa è tutta per Sophia Loren, che entra nell’anfiteatro di fianco al figlio Carlo e al ministro alla cultura Gennaro Sangiuliano, il sottosegretario Gianmarco Mazzi gestisce i tempi che devono essere perfetti per la diretta Rai: l’Arena è tutta in piedi per lei, la diva ricambia il saluto del pubblico e sorride in direzione di ogni settore.

Tutti presenti

C’è mezzo governo in Arena, i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa di fianco al sindaco Damiano Tommasi, vari ministri tra cui Maria Elisabetta Alberti Casellati che ha la delega alle riforme, quindi Sangiuliano e Urso, il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, ambasciatori italiani in tutto il mondo, parlamentari, consiglieri regionali, forze di polizia, questore e prefetto. «Questa sera la città di Verona viene proiettata in tutto il mondo, un orgoglio per tutti i veronesi e un biglietto da visita incredibile per la città», le parole di Fontana, «bisogna tramandare questo patrimonio alle giovani generazioni e capire quanto è importante preservare questa stupenda città. Verona è apprezzata in tutto il mondo, lo vedo ancora di più adesso, e forse non ci rendiamo ancora conto delle potenzialità che ha più di quello che pensiamo». E se il veronese Fontana gioca in casa ad essere entusiasti sono tutti gli ospiti della serata. «La rappresentanza istituzionale è altissima perchè l’evento è altissimo», conferma La Russa, «sono occasioni così che rendono orgogliosa l’Italia, una ricorrenza del genere fa scalpore, forse addirittura più all’estero che in Italia». Tanti i rappresentanti del governo, come il ministro per le riforme Alberti Casellati: «Questo è un meraviglioso museo a cielo aperto, uno scenario unico che ci invidia tutto il mondo: il nostro governo vuole essere vicino al mondo della cultura e l’Italia è il regno della cultura, l’opera è studiata in tutto il mondo e l’Arena racchiude questa eccellenza».

Frecce tricolori su Verona

Da Verona al mondo

L’orgoglio italiano, l’orgoglio veronese. E la «prima» areniana è una vera prima volta anche per il sindaco Tommasi: «Un momento particolare per la storia dell’Arena e dell’ente lirico, è una giornata speciale per tutti noi e una sfida per essere all’altezza di questo evento», le parole del primo cittadino, «non c’è solo la diretta internazionale ma anche le tante persone che vogliono far parte di questo momento, l’espressione massima del nostro canto lirico, dando un messaggio forte di quello che vuole l’essere l’Arena anche a livello internazionale». Per un’Aida particolare firmata dal regista Poda, e a proposito di regia interviene Vittorio Sgarbi che rivela: «la mia opera preferita è il Don Giovanni di Mozart, ne ho curato anche la regia, ho un piccolo passato da regista. In Arena? È impegnativo ma ammetto che ne avevo parlato con la sovrintendente Gasdia, poi non se n’è fatto più niente», sorride il sottosegretario alla cultura, «Verona oggi è la capitale della cultura europea con la sua magnifica Arena, a conferma della forza e della bellezza di questa nostra Italia». Proprio la sovrintendente Cecilia Gasdia è poco lontano, l’emozione è tanta per una sera attesa da anni. «L’opera è il più antico made in Italy che abbiamo, siamo orgogliosi che ci sia tutta questa rappresentanza, ma l’Arena non è solo veronese, è italiana, è mondiale».

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La pioggia e la marcia

Poi è tempo di entrare, l’attesa è grande: Alberto Angela - che conduce la diretta Rai con Milly Carlucci e Luca Zingaretti - gira tra le poltrone della platea e racconta parte della millenaria storia dell’Arena. Poi il palco si riempie con il coro vestito di bianco, rosso e verde: ad un certo punto il rombo nel cielo è pazzesco e le Frecce tricolori lasciano una scia meravigliosa nel cielo, il pubblico rimane ancora con il naso all’insù. C’è tempo per l’inno di Mameli che coinvolge tutto l’anfiteatro, un altro passaggio delle Frecce saluta l’inizio dell’opera. Qualche goccia di pioggia fa scappare gli orchestrali che devono mettere al riparo gli strumenti. La pioggia dura una ventina di minuti, il tempo di asciugare il palco e si riparte. La «Celeste Aida» di Eyvazov colpisce e rapisce, le nuvole adesso sembrano lontane. La marcia trionfale è sempre l’aria più attesa. Ma questa volta ad essere trionfale è tutta l’Arena. E tutta Verona. .

Luca Mazzara

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